Il Circolo Legambiente della Valle d’Aosta, martedì 29 ottobre 2024, ha inviato una lettera aperta all’assessore all’Agricoltura e Risorse naturali della Regione autonoma Valle d’aosta, Marco Carrel.
Vi si legge: «Gentile Assessore, siamo qui a segnalarle un eccesso venatorio a cui occorre porre rimedio.
A fine maggio 2024, durante una riunione della Consulta faunistico venatoria, un rappresentante della Consulta segnalava che in una zona del proprio Comune le volpi ribaltano i mastelli delle immondizie alla ricerca di cibo. Da particolare e locale il problema viene posto come generale, e lo spietato delegato propone di dare un premio ai cacciatori che uccidono le volpi, su tutto il territorio regionale, riconoscendo loro una nota di merito, cioè un bonus, nell’assegnazione dei capi di ungulati da abbattere nella stagione venatoria successiva.
L’assemblea rispondeva che non ci sono tetti al prelievo di volpi (chi vuole già adesso è libero di cacciare le volpi, senza bisogno di introdurre incentivi) e dirottava l’eventuale questione al Comitato regionale per la gestione venatoria, l’assessore Carrel evidenziava che non verrà inserita alcuna premialità all’interno del Calendario venatorio e il rappresentante delle associazioni ambientaliste si esprimeva nettamente contro il messaggio da marketing venatorio.
La proposta veniva a questo punto ripresentata, nelle settimane successive, all’interno del Comitato regionale per la gestione venatoria e, con voto nuovamente contrario della rappresentanza ambientalista, favorevolmente accolta.
Adesso, a stagione venatoria avanzata, vengono segnalate decine di carcasse di volpi abbattute e abbandonate nei prati e nei boschi, tanto che il Comitato ha dovuto fare una circolare interna invitando ad atteggiamenti più civili riguardo lo smaltimento o l’occultamento degli animali (la cui carne non è di interesse commestibile). Se in passato in Valle venivano mediamente uccise 5 volpi all’anno, è possibile adesso ipotizzare la strage di centinaia di volpi.
Eppure le volpi mangiano topi e altri piccoli animali, fanno parte dell’equilibrio biologico, sono anche una attrazione turistica al pari di tanti altri animali presenti sui nostri territori. La fauna selvatica è patrimonio della comunità, appartiene a tutti e non ai soli cacciatori; e riguardo ai rifiuti urbani si possono sicuramente trovare altre soluzioni.
Riteniamo questa disposizione un eccesso venatorio.
Chiediamo quindi che l’Amministrazione regionale elimini il bonus che il Comitato per la gestione venatoria si è autoassegnato, intervenendo in tal senso direttamente nel prossimo Calendario venatorio».
La risposta dell’assessore Carrel
L’assessore Marco Carrel ha risposto con un comunicato stampa, lunedì 4 novembre 2024, nel quale dichiara: «Sarà argomento di discussione e di riflessione nella prossima riunione della Consulta faunistico venatoria.
Il mio impegno è di continuare a porre la massima attenzione sulla tematica, segnalata da diverse amministrazioni comunali, avvalendomi della competenza del nostro Ufficio Fauna con il quale analizzeremo, al termine del periodo venatorio, le risultanze di questi ultimi anni, considerando oltre agli aspetti evidenziati da Legambiente Valle d’Aosta anche la situazione sanitaria delle volpi legata all’espandersi del cimurro.Per quanto attiene alle premialità decise dal Comitato regionale faunistico venatorio, ritengo che la questione vada affrontata in tutti i suoi aspetti, nel pieno rispetto dell’autonomia di ogni organo».