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Impianti a fune: 356milioni di ricadute socio-economiche ogni anno

Giovedì 28 novembre 2024, Finaosta ha presentato lo studio commissionato per analizzare le ricadute socio-economiche delle sei società esercenti l’attività di impianti a fune da essa controllate (Cervino, Courmayeur Mont Blanc Funivie, Funivie Monte Bianco, Funivie Piccolo San Bernardo, Monterosa e Pila). 

A fine della stagione invernale, Avif (Associazione valdostana impianti a fune) presenterà un proprio studio, che comprenderà anche le società più piccole e non controllate da Finaosta: Col de Joux, Ollomont, Rhêmes e Valgrisenche.

Lo studio è stato effettuato da Althesys e dallo Shared value Institute (Istituto per il valore condiviso). Per valore condiviso s’intende la sommatoria fra valore aggiunto, gettito fiscale, consumi, investimenti e occupazione. E il risultato mostra il valore della produzione come ricadute dirette, ricadute indirette e ricadute indotte. Un risultato composto da sommatoria di quanto generato dagli impianti ma anche dai loro fornitori (attrezzature e prodotti, manutenzioni, utility, edilizia, marketing e pubblicità, servizi logistici e di trasporto, servizi di supporto) e dal settore dell’ospitalità (attrita sportive e commerciali, trasporti e autostrade, ristorazione e ricettività).

Alessandro Marangoni, amministratore delegato di Althesys, ha spiegato che questo valore condiviso è stato stimato in 356 milioni nella stagione 2022/32, pari a 7,6% del Pil 2023, riconducibile a un valore di 2.892 euro pro capite. Le ricadute dirette sono stimate in 92,2 milioni, quelle indirette di 158,2 milioni e quelle indotte di 105,4 milioni di euro.  Quindi un euro di ricavi degli impianti di risalita (proveniente dall’acquisto di un titolo di viaggio) ne genera tre di valore condiviso sul sistema economico. Ogni euro di contributi stanziati per il settore negli ultimi tre anni ne ha generati 5,9 e ogni euro di contributi regionali erogati nella stagione 2022/23 ne ha generati 5,2 di gettito fiscale. La contribuzione fiscale (Iva, imposte e contributi sociali sul lavoro e imposte sul reddito delle società) è di 108 milioni di euro, pari al 9,4% delle entrate fiscali regionali.

Il 60% del valore condiviso è concentrato nelle fasi a valle della filiera e, in particolare, nella ricettività, nelle attività sportive e nella ristorazione. Volendo stimare il giro d’affari generato dal settore, si arriva a 414 milioni euro. 

Sotto il profilo occupazionale, dallo studio è emerso che il settore conta 4.580 occupati (sottostimati, poiché sfuggono part time, stagionali e collaboratori familiari) pari all’8,2% degli occupati in Valle d’Aosta, con 117 milioni di euro di salari lordi pagati lungo la filiera. Gli occupati sono 100  fra i fornitori, 648 negli impianti e 3.154 nell’ospitalità. 

Presenti alla conferenza stampa anche il presidente della Regione Renzo Testolin e gli assessori Luigi Bartschy e Giulio Grosjacques.

Testolin ha detto: «questi dati confermano che le scelte degli ultimi anni sono state corrette. Gli investimenti sono propedeutici a consolidare un perimetro essenziale del tessuto produttivo valdostano. Si intende procedere con l’ammodernamento delle strutture funiviarie, creando un sistema Valle d’Aosta riconoscibile nel suo complesso». 

Bertschy ha detto: «questo lavoro ci dice che c’è un’organizzazione diffusa che produce benessere sul territorio, data da queste sei società. Lavoreremo non solo per far sciare ma per far divertire le persone, con investimenti innovativi e ragionando su un mercato globale». 

Finaosta sta realizzando uno studio sull’asset societario, che presenterà alla Regione una volta compiuto. Il presidente Testolin, rispetto all’ipotesi di un’unica società di impianti a fune, ha commentato: «Ci si mette insieme per fare meglio e per fare di più, non necessariamente per fondere società esistenti». E, in relazione alle piccole società comunali, Bertschy ha aggiunto: «La logica è di includerle, attuando misure differenziate per sostenere le località. È allo studio un provvedimento per consentire l’apertura degli impianti per tutta la stagione equilibrando costi e ricavi. Pensiamo anche a nuovi prodotti che permettono alla prossimità di sciare nelle piccole stazioni locali con costi riditti. Voglio ricordare l’iniziativa adottata quest’anno: i Valdostani possono sciare ovunque con il 50% di sconto». 

In chiusura, è stato annunciato che, quest’anno, saranno finanziati progetti per 76 milioni di euro. 

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