Luigi Fosson, 77 anni, albergatore di Champoluc, è stato confermato, nel pomeriggio di giovedì 11 dicembre 2025, alla presidenza della Adava, Associazione albergatori e imprese turistiche Valle d’Aosta, nel corso dell’assemblea generale che ha raccolto circa 250 albergatori valdostani.
Accanto a lui, nel ruolo di vice presidente, ci sarà Davide Perrin, 43 anni, imprenditore di Torgnon, ex consigliere regionale ed ex assessore comunale, che succede ad Alessandro Perosino di Saint-Vincent.
L’Adava ha riportato sul palco le priorità, vecchie e nuove, del comparto turistico valdostano, dove è stato ribadito che il turismo rappresenta è la spina dorsale dell’economia valdostana, con oltre due ore di analisi, priorità, rivendicazioni e proposte.
Luigi Fosson, che ha alleggerito il suo discorso con diverse battute, a partire dal campanilismo che lo contrappone all’assessore regionale al turismo Giulio Grosjacques, «per me, che sono di Ayas, è sempre molto complesso avere a che fare con uno di Brusson», ha ripercorso il suo primo triennio alla guida degli albergatori valdostani, definito «intenso», puntando su tre passaggi chiave, a partire dalla nuova classificazione alberghiera, aggiornata dopo oltre dieci anni e frutto di un lavoro congiunto con l’Assessorato del Turismo, che introduce categorie come tre e quattro stelle superior, «anche se ora ci chiedono stanze senza televisori e telefoni», e regolamenta gli alberghi diffusi.
Fondamentale è stata anche la legge sulle locazioni turistiche, attesa da anni dagli albergatori per regolamentare gli affitti brevi, garantire trasparenza e riequilibrare la concorrenza, ricordando la lite giudiziaria in corso con booking.com, accusata di abuso di posizione dominante.

Nel bilancio di Luigi Fosson rientrano anche l’avvio dei tirocini estivi per studenti, l’impegno per mantenere l’École Hôtelière e la reintroduzione dei contributi a fondo perduto per innovazione e sostenibilità, misura definita «attesa da anni e finalmente strutturale».
Il confermato presidente ha insistito su un dato: oltre 11mila persone lavorano stabilmente nel comparto dell’ospitalità e della ristorazione, considerando dipendenti, titolari e famigliari coadiuvanti. Un peso che coinvolge di riflesso agricoltura, artigianato, commercio e costruzioni: «ogni scelta che riguarda il turismo coinvolge l’intera comunità valdostana» ha ribadito, ricordando l’impegno dei “giovani di Adava”, che portano delle idee nuove e «ci chiedono di innovare» con, ad esempio, strumenti concreti legati all’intelligenza artificiale. Fosson sostiene la proposta di creare un Osservatorio regionale con ufficio studi, in grado di elaborare analisi e previsioni basate sui dati e non solo su percezioni o storici.
Il capitolo più politico, e più urgente, della relazione di Luigi Fosson ha riguardato la mobilità. Per Fosson, la competitività turistica passa da quattro fronti decisivi: il traforo del Monte Bianco, con lavori e incertezze che pesano su imprese e flussi; le linee ferroviarie e autostrade, considerate insufficienti rispetto alle esigenze del settore; l’aeroporto, visto come infrastruttura strategica per il turismo alto spendente; i collegamenti intervallivi, definiti «uno fra i nodi più critici ma anche una leva enorme di destagionalizzazione».
Da qui la visione dell’Adava: un futuro in cui Aosta sia collegata nei due sensi con Pila e Cogne e il sistema Monterosa–Cervinia–Zermatt che formi un comprensorio capace di lavorare «senza periodi morti».
Fosson ha dedicato ampio spazio al tema della carenza di personale e degli alloggi, richiamando la legge regionale 16/2025, che consente di riconvertire edifici per ospitare lavoratori stagionali. Ma per lui non basta: serve un progetto strutturale di edilizia convenzionata, attraverso il recupero di fabbricati pubblici e l’introduzione di meccanismi di “affitto con riscatto” per stabilizzare residenti e lavoratori.
Un’idea che, ha ammesso, «qualcuno dirà semplicistica» ma che per l’associazione è ormai non rinviabile, facendo specifici esempi, come le vecchie scuole di Challand-Saint-Anselme, di proprietà comunale ed abbandonate da tempo.
L’assessore regionale al turismo Giulio Grosjacques ha confermato il valore del rapporto di collaborazione con Adava ed ha sottolineato la continuità degli investimenti sugli eventi sportivi come leva turistica, evidenziando il superamento di quattro milioni di presenza già nello scorso mese di ottobre, la necessità di rinnovare il modello formativo dell’École Hôtelière e il lavoro con Finaosta per ridurre la burocrazia e velocizzare i tempi dei finanziamenti regionali: «noi siamo pochi in Assessorato per fare tutto ciò che ci viene chiesto – ha risposto alle sollecitazioni di Fosson – ma non così pochi, abbiamo rinforzato le nostre strutture, facciamo tanto lavoro a siamo disponibili al dialogo; quello che abbiamo fatto in questi anni è merito del personale che ha messo a terra le scelte del Governo della maggioranza».

L’assemblea Adava si è conclusa con una tavola rotonda che ha visto la presenza del’assessore regionale allo sviluppo economico Luigi Bertschy che ha sottolineato come «amministrare i soldi pubblici è complesso e bisogna, noi tutti, guardarci più avanti di quanto siamo. La sfida del futuro è quella di essere sempre più attrattivi», Consuelo Nava dell’Univda che ha ribadito il concetto di destagionalizzazione dell’offerta turistica, fondamentale per il mercato turistico valdostano, rilanciando la richiesta dell’Osservatorio turistico, e Fabio Primerano, presidente di Federalberghi Lombardia, che ha chiarito come l’intelligenza artificiale stia già trasformando la gestione dell’ospitalità: «non è una rivoluzione tecnologica – ha detto – ma una rivoluzione antropologica che sta modificando come noi esseri umani ragioniamo e ci comportiamo. L’intelligenza artificiale avrà un impatto fortissimo nel settore turistico, non avverrà tra dieci anni, è già avvenuta. I turisti non fanno più ricerche, a differenza del passato, noi faremo domande, ottenendo una risposta. Se l’hotel sarà presente in questa risposta continuerà ad avere success, ma se non saremo presenti non ci vorrà molto a sparire dal mercato. Questo, dopotutto, è già successo quando è arrivato Internet, quando non avevamo capito la trasformazione delle abitudini dei nostri clienti».
L’assemblea si è quindi chiusa con un appello all’unità: «l’immagine più forte da dare all’esterno è quella della nostra partecipazione, comunicando tutti insieme la Valle d’Aosta», ha concluso Luigi Fosson, ricordando il ruolo centrale delle «donne albergatrici valdostane» nel settore.