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Du surtourisme à l’antitourisme ?

Que nous disent les discours des enjeux du développement touristique ? Quel est le rôle des habitants ? En quoi les pratiques individuelles, institutionnelles confortent-elles ou invalident-elles les conflits ? Comment réguler le surtourisme ? Afin de s’emparer d’un thème partagé par diverses disciplines des sciences humaines et sociales (sociologie, linguistique, littérature, philosophie, économie, géographie, histoire, anthropologie), le colloque, qui aura lieu les 15 et 16 décembre 2025 à l’Université de la Vallée d’Aoste, rue Monte Vodice, Aoste, propose d’explorer les discours, les phénomènes liés à la surfréquentation touristique jusqu’à l’anti-tourisme et les solutions que l’on peut y apporter.

Les flux touristiques ne cessent d’augmenter et sont à l’origine de concentrations de plus en plus fortes de touristes (« surtourisme » ou « overtourism ») dans des lieux jugés attractifs, entraînant de nombreuses nuisances dans les villes et sur l’environnement, quand ce n’est pas une hostilité des habitants.
Ainsi, en plus des mouvements sociaux nés dans certaines villes en Europe et en particulier en Espagne (« Tourist go home »), de nombreux philosophes, géographes et anthropologues pensent désormais les vacances dans une dimension anti-touristique et proposent une « résistance » (économique, culturelle, sociale) au tourisme.

Il colloquio sull’overtourism, intitolato Du surtourisme à l’antitourisme?”,ospitato dall’Università della Valle d’Aosta, ha messo al centro una domanda attuale: come continuare a vivere di turismo senza esserne travolti.
Per due giorni, lunedì 15 e martedì 16 dicembre 2025, accademici, amministratori, operatori e sportivi di montagna si sono confrontati sul “surtourisme” e sulle possibili risposte delle comunità alpine, con un’attenzione particolare proprio alla Valle d’Aosta.

Aprendo i lavori, la rettore Manuela Ceretta ha ricordato che il tema intreccia diritto alla città, sostenibilità, velocità della società contemporanea e «rivoluzione dello sguardo» imposta dai social media e dagli influencer, che generano ondate di visitatori in pochi luoghi molto esposti. «Il convegno – ha aggiunto – è stato pensato come spazio davvero interdisciplinare, dove le scienze umane incontrano chi sul turismo lavora sul campo, perché l’overtourism è troppo importante per essere lasciato fuori dalle università, ma anche troppo complesso per essere lasciato solo alle università».

Raffaele Rocco, sindaco del Comune di Aosta ha collegato il dibattito alla realtà del capoluogo, che negli ultimi due anni ha vissuto un vero boom di presenze: «per una piccola città alpina – ha osservato – l’impatto di grandi flussi concentrati in pochi eventi può essere molto forte, per questo l’Amministrazione sta lavorando a una programmazione più distribuita nel corso dell’anno e della settimana, trasformando Aosta in un ponte stabile tra fondo valle e alta montagna».

Alessandro Cavaliere e Magda Antonioli
Alessandro Cavaliere e Magda Antonioli

Per Alessandro Cavaliere, albergatore, già presidente di Adava, docente universitario e co‑organizzatore del colloquio insieme alla docente Françoise Rigat, la domanda di fondo è fin dove una comunità può accogliere turisti prima che nascano conflitti interni e forme di antiturismo: «la Valle d’Aosta non è ancora una destinazione matura in crisi – ha sottolineato – ma è in un punto di svolta: ha beneficiato delle opportunità offerte dal turismo, come dimostra il caso di Cogne, dove la transizione dalla miniera all’ospitalità ha migliorato la qualità di vita con imprese locali e filiere corte.
L’equilibrio si gioca sulla qualità più che sui numeri il “surturismo” non è solo questione di troppe persone, ma del tipo di turismo che si sceglie di attrarre» criticando l’idea, figlia di anni di marketing, di doversi «adattare a qualsiasi domanda», dal modello Disneyland per gli americani alle esperienze costruite ad hoc per altri mercati. La proposta è quindi quella di «un nuovo patto in cui le comunità pianificano in anticipo il proprio futuro e selezionano i visitatori coerenti con i propri valori».

Analogamente, Magda Antonioli, docente di economia del turismo alla Bocconi, presidente dell’Osservatorio nazionale del turismo e consigliere del ministro del turismo, ha richiamato il peso crescente dei flussi sui territori alpini e la necessità di leggere i numeri, prima di parlare di overtourism.
«In Valle d’Aosta il tema non è ancora quello dei “troppi turisti ovunque” – ha rimarcato – ma di picchi molto concentrati in certe località e in pochi periodi, che mettono sotto pressione servizi e ambiente mentre altrove restano margini di sviluppo. Bisogna quindi costruire politiche di destagionalizzazione, diversificare l’offerta oltre lo sci, lavorare su mobilità e capacità di carico delle valli, usare prezzi e regolazioni per orientare la domanda, senza demonizzare il turismo ma governandolo. Per farlo servono dati condivisi, coinvolgimento dei residenti nelle scelte e una visione di lungo periodo che tenga insieme competitività delle imprese e qualità della vita delle comunità».

L'intervento del sindaco di Aosta, Raffaele Rocco, al tavolo con Françoise Rigat, Manuela Ceretta ed Alessandro Cavaliere
L’intervento del sindaco di Aosta, Raffaele Rocco, al tavolo con Françoise Rigat, Manuela Ceretta ed Alessandro Cavaliere

Il presidente degli albergatori valdostani, Luigi Fosson, recentemente confermato nell’incarico, ha apprezzato il dibattito sul terreno molto concreto dei paesi di montagna che vivono di turismo e, allo stesso tempo, ne subiscono i limiti: «Cogne è spesso citata come modello – ha raccontato – perché ha saputo mantenere una forte identità locale, puntare su prodotti del territorio e controllare lo sviluppo edilizio, ma anche qui i flussi sulle cascate di Lillaz o in alcuni weekend fanno emergere problemi di traffico, parcheggi, sicurezza sui sentieri».

Franco Collé, ultrarunner e direttore della Monte Rosa Walserwaeg ha quindi portato la voce di chi la montagna la percorre e la racconta a un pubblico globale: «l’overtourism si misura anche nel modo in cui si vivono gli spazi – ha spiegato – non solo nelle code agli impianti o sui trail più famosi, ma c’è il rischio che i percorsi diventino “prodotti” da consumare rapidamente, perdendo il rapporto rispettoso con ambiente e comunità. Atleti ed eventi possono essere strumenti potenti per distribuire i flussi e far conoscere luoghi meno battuti, a patto di lavorare con Amministrazioni e residenti su regole chiare».

I due giorni di convegno hanno fatto emergere l’idea condivisa che la Valle d’Aosta non sia ancora in una fase di rifiuto del turismo, ma non può limitarsi a celebrare i record di presenze.
Il colloquio ha proposto un metodo, interdisciplinare, partecipato e attento alle comunità, per passare dai numeri alle scelte politiche, dalla retorica del “turismo comunque e dovunque” a una pianificazione che tenga insieme economia, ambiente e diritto dei residenti a restare protagonisti del proprio territorio.

Programme du colloque

Lundi 15 décembre – SURTOURISME, ANTITOURISME : DES DISCOURS ET DES MAUX

14.00 – 14.10 Salutations Renzo Testolin, Président de la Région autonome Vallée d’Aoste; Carlo M. Bajetta, Université de la Vallée d’Aoste

14.10 – 14.30 – Françoise Rigat, Université de la Vallée d’Aoste : «Overtourism, iperturismo, antitourisme… Mais de quoi parle-t-on?»

14.30 – 14.50 – Micaela Rossi, Université de Gênes: « Le surtourisme, c’est un peu comme le cholestérol…»

14.50 – 15.10 – Loredana Trovato, Université de Messine : «Pour une expérience en Sicile ‘authentique et intimiste’ : tourisme de masse et surtourisme dans le discours numérique »

15.10 – 15.30 – Silvia Nugara, Université de Turin : «La critique artiste de la ‘Côte d’Azur’ : profil d’un contre-discours »

16.00 – 16.20 – Nora Gattiglia, Université de Gênes : «Ville payante, ville gagnante ? La contribution d’accès de la ville de Venise vue par la presse française»

16.20 – 16.50 – Maria-Anne Bertolino, Yann Decorzant, Centre régional d’études des populations alpines (Suisse) : «Le revers de la médaille du tourisme doux : une expérience dans l’Entremont (Valais)»

16.50 – 17.20 – Luisa Vuillermoz, Directrice Fondation Grand Paradis : « La montagne, laboratoire d’avenir : résistance, renaissance et nouvelles formes de tourisme à l’ère de l’IA et du travail nomade »

17.20 – Conclusions des travaux et débat : Ruggero Druetta, Université de Turin

Mardi 16 décembre – SURTOURISME, ANTITOURISME : DES GENS ET DES TERRITOIRES

9.00 – 9.10 – Salutations Manuela Ceretta, Rectrice de l’Université de la Vallée d’Aoste

9.10 – 9.30 – Alessandro Cavaliere, Université de La Vallée d’Aoste: «Un nuovo patto per il turismo»

9.30 – 9.50 – Magda Antonioli, Università Bocconi, Présidente Osservatorio Nazionale del Turismo: «Domanda fuori scala e governance sotto pressione: un nuovo paradigma»

9.50 – 10.10 : Alexandros Vassilikos, Président de l’Hotrec (Association of Hotels, Restaurants & Cafés in Europe), Athènes : « Surtourisme. Mythes et réalités, fautifs et victimes. Recettes équilibrées pour éviter… le cholestérol »

10.10 – 10.30 : Massimiliano Schiavon, Vice-Président national Federalberghi, Président Federalberghi Veneto: «Turismo predittivo e consapevole: l’intelligenza artificiale contro l’overturismo»

11.00 – 11.20 Franco Collé, ultra-trailer et Directeur Monte Rosa Walserwaeg by UTMB, «Le surtourisme réinventé par l’ultra-trail ? Impacts économiques et empreinte environnementale du Monte Rosa Walserwaeg by UTMB».

11.20 – 11.40 – Lorenzo Viviani, Président Parco Nazionale delle Cinque Terre, « Dal passaggio al paesaggio, da turismo che consuma a strumento di rigenerazione: il caso del Parco Nazionale delle Cinque Terre »

11.40 – 12.00 Luigi Fosson, Président Adava Associazione degli Albergatori della Valle d’Aosta, «Guardare al passato per scegliere il futuro. L’antidoto alle distorsioni del turismo moderno nelle radici del turismo e dell’ospitalità».

12.00 – 13.00 – Conclusion des travaux et débat.

Le colloque est organisé avec le soutien de l’Assessorat du Tourisme, sport et commerce de la Région Autonome Vallée d’Aoste, de la Chambre Valdôtaine, du Dorif (Centro di documentazione e di ricerca per la Didattica della Lingua francese nell’Università italiana) et de l’Adava (Associazione degli Albergatori e Imprese turistiche della Valle d’Aosta).

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