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Unione piccoli proprietari immobiliari: RaVdA eviti il Cir agli affitti turistici lunghi

L’Union Piccoli Proprietari Immobiliari (Uppi) della Valle d’Aosta esprime preoccupazione per le nuove disposizioni riguardanti il codice identificativo nazionale (CIN), introdotto dal Ministero del Turismo con decreto del 6 giugno 2024, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 3 settembre 2024. Il CIN, obbligatorio per le strutture ricettive e le locazioni turistiche, si scontra infatti con quanto stabilito dalla normativa regionale valdostana, che limita l’applicazione del codice identificativo regionale (CIR) ai soli contratti di locazione turistica di breve durata, ossia inferiore ai 30 giorni, come indicato nella legge regionale n. 11 del 2023.

Secondo l’Uppi, estendere il CIN a tutte le locazioni turistiche, come richiesto dal decreto ministeriale, non è coerente con le disposizioni regionali. In questo contesto, si creerebbe una situazione complessa, in quanto la normativa nazionale si sovrappone a quella valdostana. In particolare, per i locatori di alloggi turistici diventa necessario richiedere il CIN soltanto dopo aver ottenuto il CIR, un passaggio che richiede numerose pratiche amministrative e fiscali, aumentando il carico burocratico sui proprietari.

L’Uppi sollecita pertanto la Regione autonoma Valle d’Aosta a un intervento urgente, sia attraverso un’azione legislativa che rispetti le competenze statutarie regionali in materia di turismo e urbanistica, sia tramite un confronto con il Ministero del Turismo. L’obiettivo sarebbe consentire ai proprietari di appartamenti destinati a locazioni superiori a 30 giorni di ottenere il CIN senza l’obbligo del CIR, evitando così che numerosi locatori valdostani incorrano in sanzioni a partire dal 1° gennaio 2025.

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