Giovedì 14 novembre 2024, sono state illustrate le iniziative dell’Assessorato della Sanità, Salute e Politiche sociali della Regione autonoma Valle d’Aosta e dell’Azienda Usl Valle d’Aosta per sensibilizzare sulla resistenza antimicrobica e promuovere il corretto uso degli antibiotici.
In vista della Giornata europea sulla consapevolezza degli antibiotici di lunedì 18 novembre, promossa dall’ECDC (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle infezioni), le istituzioni valdostane puntano a diffondere la consapevolezza dei rischi connessi all’uso inappropriato degli antibiotici, adottando l’approccio integrato One Health, che riconosce l’interdipendenza tra salute umana, animale e ambientale. La Regione ha pertanto lanciato il PRCAR (Piano regionale di contrasto all’antibiotico resistenza). che definisce le linee d’azione per il biennio 2024/25 e prevede un lavoro congiunto tra istituzioni per migliorare la sorveglianza sull’uso e la resistenza agli antibiotici in ambito umano e veterinario, monitorare l’ambiente e prevenire le infezioni correlate all’assistenza.
Numerose le iniziative già avviate e in programma, incluse collaborazioni con il mondo scolastico e l’organizzazione di un corso per gli operatori sanitari il 23 novembre. Sarà inoltre distribuito materiale informativo in ambulatori, presidi sanitari e sui canali social per sensibilizzare il pubblico e i professionisti del settore.
L’assessore Carlo Marzi ha sottolineato l’importanza degli antibiotici per contrastare le infezioni e ha evidenziato la necessità di prevenirne l’uso eccessivo per evitare lo sviluppo di batteri resistenti, causa di problemi di salute pubblica globali. Il Piano di contrasto all’antimicrobico-resistenza, ha spiegato Marzi, è il risultato della cooperazione tra l’Azienda Usl, ARPA e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale (IZS), coinvolgendo vari settori in un’azione coordinata di informazione e formazione che integra la sanità umana con la gestione ambientale e la salute animale.
Jacopo Luboz, responsabile della Farmacia territoriale dell’Ausl, ha rimarcato che in Valle d’Aosta, dove l’85% del consumo di antibiotici si concentra sul territorio, l’uso di questi farmaci è inferiore alla media nazionale (-17%) e in linea con quella europea. Questi dati permettono di ottimizzare le azioni di formazione e informazione, con particolare attenzione ai test diagnostici rapidi che aiutano a riconoscere la natura virale di alcune infezioni, evitando così prescrizioni improprie.
Elisa Perri, dirigente biologo dell’Ausl, ha evidenziato che l’Ospedale regionale di Aosta partecipa a tutti gli studi di sorveglianza coordinati dal Ministero della Salute e dall’ISS e ha un tasso di infezioni ospedaliere molto basso (4%) rispetto alla media nazionale. Dall’entrata in vigore del PNCAR 2022/25, la Valle d’Aosta ha rafforzato la prevenzione e le indagini epidemiologiche su campioni umani, animali e ambientali.
In ambito veterinario, Sandra Ganio, direttore della Struttura complessa Igiene degli alimenti e delle produzioni zootecniche dell’Ausl, ha sottolineato l’importanza di un uso consapevole degli antibiotici negli allevamenti, che in Valle d’Aosta si attestano su consumi ben al di sotto del limite nazionale. Tuttavia, anche nel settore degli animali da compagnia è necessario un uso prudente e strettamente prescrittivo degli antibiotici, al pari di quanto avviene per la medicina umana.
Dal punto di vista ambientale, Igor Rubbo, direttore generale dell’ARPA, ha spiegato che il monitoraggio ambientale permette di identificare e prevenire l’accumulo di antibiotici nelle acque e nei terreni. Questi farmaci, infatti, una volta nell’organismo umano, raggiungono i sistemi di depurazione, che spesso non riescono a eliminarli completamente, riversandosi così in corsi d’acqua e suoli. Lo studio dell’ambiente, ha concluso Rubbo, è quindi essenziale per comprendere e prevedere gli effetti sulla salute pubblica.
Infine, Riccardo Orusa, direttore di CERMAS IZS-PLV, ha sottolineato l’approccio One Health come fondamentale per la prevenzione delle zoonosi e della resistenza antimicrobica. La gestione integrata delle problematiche di salute umana, animale e ambientale rappresenta infatti la strada principale per contenere questo fenomeno e tutelare la salute globale.