La Regione autonoma Valle d’Aosta, nel novembre 2023, aveva fatto realizzare uno studio preliminare, funzionalmente all’ottenimento di un finanziamento del Fosmit (Fondo per lo Sviluppo delle Montagne Italiane), sul collegamento fra Weissmatte e il Col Ranzola e lo aveva presentato alla popolazione in un incontro a Gressoney-St-Jean. Il collegamento era stato inserito nel Piano regionale dei trasporti come collegamento escursionistico ciclopedonale.
Nel novembre 2024, si è appreso che il progetto è stato accantonato e i fondi destinati a quest’opera sono stati dirottati sulla costruzione della Capanna Carrel sul Monte Cervino e, in parte minore, sulla Casa della tela a Champorcher.
Il commento del Progetto civico progressista
In una nota del 20 novembre, il gruppo consiliare Progetto civico progressista commenta: «avevamo evidenziato le contraddizioni del progetto. Non era una proposta finalizzata principalmente a favorire l’attività di alpeggio (su cui si può ragionare) ma alla “riqualificazione” (leggi costruzione) di una strada intervalliva – in realtà inesistente – per scopi di protezione civile e per lo sviluppo turistico di Gressoney e Brusson. Un’opera che avrebbe comportato un grave impatto ambientale, in una zona di pregio.
Prendiamo atto con sollievo che per il momento quell’opera viene accantonata. E ci sarà il tempo per chiarire le idee e capire che cosa è opportuno fare, in particolare per l’attività agricolo-pastorale, e che cosa non va invece realizzato.
Di certo è sorprendente la disinvoltura con cui si lancia un progetto, senza gli opportuni approfondimenti, e poi di fronte alle critiche e alle difficoltà oggettive si fa precipitosa marcia indietro».
Il commento di Valle d’Aosta aperta
Sempre mercoledì 20 novembre, Valle d’aosta ha commentato: «La maggioranza Union-PD ha dovuto arrendersi alla realtà: questo progetto non è compatibile con i tempi del Fosmit, soprattutto se si considerano le numerose deroghe che la Regione avrebbe dovuto richiedere.
Adesso anche le finalità del progetto, che erano di tipo agricolo, turistico e di protezione civile, sembrano essersi trasformate nella realizzazione di un percorso escursionistico.
La pressione e l’attenzione promosse da cittadini, associazioni e movimenti, tra cui Valle d’Aosta Aperta, hanno pagato.
Sappiamo che Testolin e Caveri, nell’abituale silenzio servile del PD, proveranno a ripresentare il progetto.
Li aspettiamo e fin d’ora chiediamo che venga realizzato un DocFap – documento di fattibilità delle alternative progettuali – che definisca in maniera chiara procedure e costi, di modo da consentire un confronto trasparente e costruttivo nell’interesse dei valdostani e delle generazioni che verranno».