S’intitola Disposizioni per la promozione e la valorizzazione della filiera regionale del legno la proposta di legge depositata il 19 novembre 2024, in Consiglio Valle, dal gruppo Forza Italia.
La proposta di legge è nata «dalla necessità di valorizzare il vasto patrimonio boschivo e forestale della Valle d’Aosta, nonché di promuovere la crescita sostenibile di una filiera economica strategica per il nostro territorio: quella del legno. Tale iniziativa mira a rafforzare un comparto che affonda le sue radici nella tradizione locale, ma che presenta anche grandi opportunità di sviluppo innovativo e sostenibile».
L’obiettivo primario è di creare un indotto territoriale che generi occupazione, renda il sistema socio-economico più competitivo e contribuisca alla mitigazione del cambiamento climatico, attraverso l’uso responsabile delle risorse forestali regionali.
La proposta di legge si struttura in sei articoli, che delineano un percorso chiaro per il potenziamento della filiera del legno valdostano, promuovendo interventi mirati in ambiti strategici come la lavorazione artigianale e industriale, l’economia circolare e l’innovazione tecnologica.
L’articolo 1 evidenzia gli obiettivi generali della normativa, quali la protezione del patrimonio forestale, l’incremento della sostenibilità ambientale e la creazione di valore economico attraverso la gestione responsabile del legno. L’azione della Regione punta anche a sostenere attività come la riforestazione, il recupero di terreni degradati e la prevenzione dei rischi naturali, con effetti benefici sia a livello ambientale che economico.
L’articolo 2 definisce gli ambiti specifici in cui la filiera del legno trova applicazione, dalla tradizionale lavorazione artigianale alla produzione industriale, dall’edilizia alla gestione del legname recuperato in seguito a eventi calamitosi. Si sottolinea, inoltre, l’importanza di valorizzare i sottoprodotti derivanti dalla lavorazione per favorire un modello di economia circolare.
L’articolo 3 introduce un marchio distintivo per i prodotti realizzati con legname locale, strumento fondamentale per accrescere la competitività delle imprese valdostane e garantirne la riconoscibilità sia a livello nazionale che internazionale. Questo marchio, assegnato secondo criteri stabiliti dalla Giunta regionale, rappresenta un elemento strategico per il marketing territoriale.
L’articolo 4 sancisce il principio di riutilizzo e recupero delle risorse. L’obiettivo è quello di integrare le logiche della sostenibilità nell’intera filiera, promuovendo la tracciabilità del legno e incentivando l’uso di materiale locale.
L’articolo 5 prevede l’erogazione di contributi regionali destinati a micro, piccole e medie imprese per sostenere interventi quali l’apertura e/o l’ampliamento delle segherie e falegnamerie, l’acquisto di macchinari e il recupero del legname di scarto. Questi incentivi, conformi alla normativa europea sugli aiuti di Stato, sono essenziali per sostenere la competitività del comparto.
L’articolo 6 individua una dotazione finanziaria iniziale di 500mila euro annui a partire dal 2025, con una revisione delle risorse prevista per gli anni successivi. Tale copertura è adeguata a garantire la realizzazione delle iniziative previste, senza gravare eccessivamente sul bilancio regionale.
Il primo firmatario è il consigliere Christian Ganis che, nella conferenza stampa di venerdì 29 novembre 2024, ha spiegato: «La filiera del legno è quel complesso di attività che vanno dalla produzione della materia prima per poi trasformarla e farla arrivare al consumatore finale. La prima fase è legata alla selvicoltura, poi vi sono il taglio e il trasporto nei centri di lavorazione, successivamente i tronchi sono trasformati in tavole o in semilavorati che poi sono lavorati per produrre mobili o altro. Alla fine vi sono la distribuzione la vendita. Si tratta di una filiera sostenibile poiché la materia prima è rinnovabile e biodegradabile. Può creare nuovi posti di lavoro perché sono tanti gli ambiti di utilizzo del legno ma anche perché si potrebbe intervenire anche sul recupero degli alberi naturalmente caduti nelle foreste e negli alvei».
«Negli ultimi decenni, l’attenzione al bosco è diminuita – ha aggiunto il capogruppo Pierluigi Marquis – e oggi si elevano 10mila metri cubi all’anno di legname, utilizzato soprattutto come combustibile. Invece c’è una disponibilità di 180mila metri cubi di prelievo annuo. Il valore commerciale è stimato in 3,7 milioni di euro annui». Il 40% del patrimonio forestale regionale è di proprietà pubblica e facilmente raggiungibile. Bisogna tuttavia risolvere il problema dell’accesso alle proprietà private.
Il consigliere Mauro Baccega ha sottolineato l’aspetto occupazionale e l’incremento del prodottoilterno lordo: «Abbiamo 375 operai forestali occupati per alcuni mesi l’anno. Vorremmo per loro creare un’occupazione più solida».