Mercoledì 22 gennaio 2025, Rete civica ha illustrato ai giornalisti le proprie osservazioni al Piano regionale dei Trasporti (allegato all’articolo). Nel video, la registrazione integrale della conferenza stampa.
Ha detto Elio Riccarand: «Nell’estate 1997 il Consiglio Valle approvò una legge organica sul trasporto pubblico regionale che, fra le altre cose, all’articolo 2 contemplava la redazione del Piano regionale dei trasporti (PRT), peraltro prevista da una legge nazionale. Da allora sono trascorsi ben 28 anni! E, forse, solo quest’anno si arriverà all’esame in Consiglio del Piano.
Ci si arriverà con la terza versione del documento. La prima risale al febbraio 2019 ma non è mai stata discussa dal Consiglio; la seconda versione è del febbraio 2021, è approdata alla Valutazione ambientale strategica solo nel 2022 ma poi non ha concluso il suo iter; la terza versione, attualmente in VAS, è del giugno 2024. Il termine per le osservazioni è il 30 gennaio, poi gli uffici dovranno esaminarle ed esprimere un parere. Il PRT dovrebbe arrivare in Consiglio appena in tempo prima della conclusione della legislatura e sicuramente sarà un momento di confronto politico caldo perché i temi sono tanti e importanti».
Secondo rete civica, il dato più rilevante è che si tratta di uno stravolgimento del testo datato febbraio 2021: «Il testo precedente aveva una sua logica, una sua visione trasportistica che si può riassumere con l’espressione “cura del ferro”; questa nuova versione è il contrario, tutta l’attenzione è posta su strade e autostrade e il ruolo della ferrovia si riduce. Aumentano i Km di strade e autostrade e si riducono i km dei binari».
Sono sei i progetti che non comparivano nella proposta di PRT del febbraio 2021 e che invece Rete civica ritiene essere dominanti in questa nuova versione:
- il raddoppio del Tunnel del Monte Bianco, impostazione che fa a pugni con l’esigenza di ridurre il transito di Tir attraverso la Valle d’Aosta (fonte di traffico, pericolo e inquinamento) e che non tiene conto della ferma opposizione dei Comuni della Valle di Chamonix al raddoppio del TMB;
- lo smantellamento della tratta ferroviaria Aosta-Pré-Saint-Didier, contrariamente al testo del 2021 e in spregio alla legge regionale n. 22/2016, scaturita dall’iniziativa popolare;
- una nuova galleria autostradale a due canne tra Hône e Donnas e forse anche il raddoppio di un lungo tratto dell’Autostrada;
- la realizzazione del collegamento funiviario fra la Valle d’Ayas e il Breuil attraversando il vallone di Cime Bianche, senza tener conto del divieto di realizzare impianti a fune nelle aree protette Natura 2000;
- la previsione di un collegamento funiviario fra Pila-Cogne e l’abbandono definitivo della Galleria del Drinc;
- la costruzione di un collegamento viario fra Brusson e Gressoney-St-Jean attraverso il colle della Ranzola;.
conclude rete civica: «Tutti i progetti più discutibili e più negativi dal punto di vista ambientale hanno trovato spazio nella versione 2024 di un PRT che insegue le esigenze corporative e campanilistiche e che non manifesta la reale volontà di ricercare un sistema di mobilità più sostenibile e più attento alle esigenze di tutela ambientale».