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La riforma della legge elettorale regionale arriva in Commissione

La prima Commissione del Consiglio Valle, competente in materia di Istituzioni e autonomia, riunita nel pomeriggio di giovedì 23 gennaio 2025, ha calendarizzato i lavori sulla riforma della legge per l’elezione del Consiglio stesso.

«La sintesi possibile delle forze di maggioranza al momento è solo quella dell’inserimento delle tre preferenze di cui una di genere, con il superamento della preferenza unica – riferisce il presidente Erik Lavevaz -. Nella prossima seduta di Commissione metteremo all’ordine del giorno tutte le proposte di legge ad oggi presentate: l’intenzione è di capire se c’è convergenza su altri punti della riforma elettorale, altrimenti si andrà avanti con una soluzione sull’aspetto più macroscopico, che è quello di introdurre la preferenza di genere, come per le elezioni comunali.»

La critica di Valle d’Aosta aperta

Valle d’Aosta aperta, appena appresa la notizia, l’ha commentata con una nota: «C’è una maggioranza trasversale contraria alla riforma elettorale in materia di parità di genere, composta da alcuni uomini in malafede e altri incompetenti. Chi voleva mantenere la preferenza unica per garantire la sua poltrona, chi difende il patriarcato contro l’uguaglianza ha preso in giro non solo gli elettori, ma anche diversi consiglieri di maggioranza.Il Presidente della commissione competente per le riforme, dopo aver atteso invano le forze politiche della maggioranza, torna a fare da parafulmine e porta in Commissione la proposta della maggioranza UV-PD per tornare alle tre preferenze di cui una di genere senza alternanza. I consiglieri del PD, ancora una volta, dimostrano di non contare nulla, di essere così incapaci da non rendersi conto che altri consiglieri di maggioranza li stavano fregando o di essere complici del disegno che ha rinviato ad oltranza una riforma necessaria per adeguare alla Costituzione la nostra legge elettorale. Noi di Valle d’Aosta Aperta siamo stati gli unici ad insistere fin da subito, prima con Daria Pulz e poi Erika Guichardaz, sull’urgenza di un’unica riforma, quella per la parità di genere. Valuteremo cosa fare rispetto alle tre preferenze, ma la scelta del Presidente Testolin di aspettare fino al 15 gennaio per forzare la mano e lasciare la riforma ostaggio di Fratelli d’Italia e della destra è una vergogna. Non si dica però che questa modifica è fatta per garantire la rappresentanza di genere!».

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