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Sciopero generale Cgil e Uil: ad Aosta un presidio

Venerdì 29 novembre 2024 ad Aosta, in Place des Franchises, si è svolto un presidio organizzato da Cgil e Uil, nell’ambito dello sciopero generale proclamato su scala nazionale. La manifestazione, che ha coinvolto lavoratori, pensionati e rappresentanti di categoria, ha offerto uno spazio di confronto e denuncia delle attuali politiche economiche e sociali del Governo.

Le segretarie generali regionali Vilma Gaillard e Ramira Bizzotto (che abbiamo videointervistato), insieme ad altri esponenti del mondo sindacale, hanno preso la parola per spiegare le ragioni della mobilitazione. Secondo le segretarie, le misure economiche adottate dal Governo configurano sette anni di austerità, con gravi conseguenze per lavoratori e pensionati. Tra i punti critici sottolineati vi è un drastico calo del potere d’acquisto, l’aumento della precarietà e del lavoro nero, nonché una riduzione dei fondi destinati a settori essenziali come sanità, istruzione, trasporti ed enti locali.

Particolare attenzione è stata posta sulla situazione del pubblico impiego. I rinnovi contrattuali, è stato spiegato, riescono a coprire solo un terzo dell’inflazione, lasciando i lavoratori in difficoltà di fronte all’aumento dei prezzi. Inoltre, le politiche fiscali, hanno denunciato Gaillard e Bizzotto, non riescono ad affrontare le disuguaglianze sociali sempre più marcate.

La manifestazione si è conclusa con un appello alla politica nazionale affinché ascolti le istanze portate avanti dalla piazza e adotti misure concrete per invertire la rotta, promuovendo equità sociale e diritti per tutti i cittadini.

Il Savt lascia libertà di scelta

Secondo il direttivo confederale del Savt, la manovra finanziaria rischia di colpire direttamente e indirettamente il potere di acquisto dei salari e delle pensioni, oltre a minare le tutele e i diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione.

Il Savt evidenzia come la frammentazione del fronte sindacale e la frequenza degli scioperi – ben undici solo nel mese di novembre – rischino di ridurre l’incisività di questo strumento di lotta. Inoltre, la molteplicità delle mobilitazioni può generare confusione tra i lavoratori e compromettere la credibilità del sindacato come corpo intermedio che deve agire per evitare conflitti sociali, anziché alimentarli.

L’analisi del Savt si concentra anche sulla Valle d’Aosta, dove si registra un crescente impoverimento di alcune fasce di lavoratori e cittadini. Alla luce di questa situazione, il sindacato ritiene necessario andare oltre la semplice indicazione ai lavoratori di aderire o meno allo sciopero del 29 novembre. La richiesta di incontro con il presidente della Regione nasce dall’urgenza di affrontare il rischio di una crisi sociale e di trovare soluzioni che possano garantire coesione e supporto al tessuto economico e sociale del territorio.

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