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Declassamento del lupo

L’Assessorato dell’Agricoltura e Risorse naturali dellaRegione autonoma Valle d’Aosta intensifica il monitoraggio del lupo con il supporto del Corpo forestale, delle guardie del Parco del Mont Avic e del Parco nazionale del Gran Paradiso.

Le attività includono analisi genetiche, raccolta di materiale organico, video-fototrappole e studio delle predazioni.

Si sta procedendo all’elaborazione di un protocollo di gestione del lupo sul territorio regionale, individuando e determinando i criteri tecnici per la gestione di questo predatore, anche ai sensi della l.r. 11/2021 e alla luce del declassamento della Convenzione di Berna, previsto nel 2025. È stato dato mandato agli uffici di lavorare per migliorare la chiarezza dei dati e ottimizzare la comunicazione di questi alla cittadinanza.

Un incontro organizzato dalla Lega

La gestione del lupo è stato il tema al centro dell’evento organizzato dalla Lega Vallée d’Aoste venerdì 17 gennaio 2025. All’incontro hanno partecipato l’europarlamentare Isabella Tovaglieri e il responsabile del Dipartimento caccia della Lega Francesco Bruzzone.

«Nei giorni scorsi è diventato virale il video di un branco di lupi che si aggirava indisturbato nel centro di Pré-Saint-Didier», ha commentato l’europarlamentare Tovaglieri, sottolineando come le politiche europee per la conservazione indiscriminata della fauna selvatica abbiano portato a una preoccupante proliferazione del lupo. Questa specie, ha spiegato, è passata da essere in via di estinzione a rappresentare in pochi anni una minaccia per le attività antropiche nell’UE, e in particolare in Italia, dove nel 2023 Coldiretti ha denunciato oltre 1000 capi di bestiame uccisi e più di 400 dispersi.

Francesco Bruzzone ha aggiunto che la Lega ha promosso e sostenuto il declassamento del lupo come misura indispensabile per difendere l’agricoltura e l’allevamento dagli attacchi sempre più frequenti e aggressivi di questo carnivoro. Ha inoltre precisato che questa posizione, definita concreta e di buon senso, non comporterà l’abbattimento incontrollato dei lupi, ma consentirà di tutelare non solo la fauna selvatica, ma anche le attività strategiche per l’economia locale, valorizzando al contempo il contributo della caccia per mantenere l’equilibrio necessario fra le specie.

Hanno partecipato anche Enrico Petigax, esperto in gestione del territorio e fauna alpina dell’ANCGB, e il veterinario Piervittorio Stefanone. 

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