Oltre 150 persone, nella serata di giovedì 14 marzo 2024, hanno partecipato, nel salone polivalente di Arvier, alla presentazione, del progetto Agile Arvier – La cultura del cambiamento, finanziato dall’Unione europea, con il Bando Attrattività dei Borghi del Pnrr, che prevede uno stanziamento di venti milioni di euro.
Il progetto, presentato e approvato nel 2022, si inserisce nel solco di altre precedenti progettazioni a cofinanziamento europeo attuate negli anni precedenti nel territorio dell’Unité des Communes valdôtaines Grand-Paradis e immagina la trasformazione del territorio attraverso la riqualificazione di alcune specifiche strutture e la loro destinazione a centri di documentazione, ricerca, sperimentazione, formazione e restituzione, dedicati alle piccole comunità alpine. A questo impianto, nel corso del biennio, sono stati apportati alcuni adattamenti in risposta alle progressivamente mutate indicazioni del Ministero della Cultura, quale Amministrazione titolare. Si è dunque arrivati a definire con precisione quali sono le strutture di proprietà comunale che saranno oggetto di riqualificazione strutturale e infrastrutturale, per accogliere opportunamente i Lab tematici.
Nello specifico è in fase di completamento l’intervento sulla ex microcomunità comunale che è stata trasformata in un spazio di coworking, con anche la disponibilità di una foresteria, e denominata Espace T-Lab. Nei prossimi mesi si interverrà sul Castello La Mothe, sulla Maison Luboz, sull’ex scuola, ora ribattezzata Agile Agorà Arvier, e sul Museo di Arte sacra oltre che sul miglioramento dell’accessibilità dei Borghi di Leverogne e Arvier.
I Lab saranno dedicati alla promozione di una governance aperta e sulla partecipazione attiva dei cittadini nei processi decisionali (Open Gov Lab), al cambiamento climatico (Green Lab), allo sviluppo della cultura dell’innovazione nel tessuto produttivo attraverso la trasformazione digitale delle imprese e degli attori del territorio (Digital Lab), all’individuazione di soluzioni innovative per affrontare i problemi sociali (Social Lab) e alla cultura di apprendimento permanente (Education Lab).

«Arvier vuole diventare un luogo dove attori scientifici possano studiare tutti quei fenomeni ambientali sociali ed economici che stanno mutando il nostro stile di vita – ha raccontato Danielle Olmi, dell’Unité des Communes valdôtaines Grand-Paradis – un luogo dove si sperimentano soluzioni possibili e servizi innovativi per rispondere a questi mutamenti e quindi dove i risultati della ricerca e della sperimentazione sono divulgati al grande pubblico, grazie alla cultura, un un luogo a livello nazionale dove amministratori locali, ricercatori, imprenditori e gli abitanti lavorano insieme per il futuro delle Alpi».
«Questo è un progetto pilota – ha aggiunto Alessandra Mondino, componente della task force di progetto – e ha come obiettivo la rigenerazione culturale, sociale ed economica di un borgo che è stato definito a rischio di abbandono. Questo progetto porta con sé un grandissimo orgoglio perché è l’unico della nostra regione, ma anche una grande responsabilità perché i risultati di questo progetto pilota indicheranno la strada per altri analoghi borghi che si dovessero trovare in situazioni simili alla nostra nell’arco alpino, per cui la responsabilità non è indifferente».
«Innovazione e sostenibilità, digitalizzazione e accessibilità: sono questi alcuni fra gli elementi con cui costruire la montagna del futuro – ha evidenziato il presidente della Regione autonoma Valle d’Aosta Renzo Testolin, intervenuto alla serata insieme agli assessori regionali Luciano Caveri e Jean Pierre Guichardaz – crediamo che i nostri villaggi debbano continuare a essere luoghi in cui vivere, studiare e lavorare, contesti con un’ottima qualità della vita e anche con alti standard di produttività. In questa prospettiva, il progetto Agile Arvier rappresenta un importantissimo laboratorio in cui sperimentare le sfide del cambiamento e trasformarne in chiave moderna le occasioni di sviluppo dei servizi e di aggregazione che i nostri borghi hanno da sempre rappresentato per le comunità valdostane».

«Agile Arvier ha bisogno della partecipazione della popolazione e degli operatori economici del territorio – ha ribadito il sindaco Mauro Lucianaz – per un apporto di idee lungo tutte le fasi di realizzazione e per cogliere le opportunità di sviluppo e crescita che il Progetto offre. Penso agli operatori dell’accoglienza e della ristorazione ma anche a tutti coloro che vogliono vivere ad Arvier e anche lavorarci. Parlo di Arvier ma penso anche ai Comuni circostanti, perché anche loro possono essere attrattivi rispetto alle persone che si installeranno temporaneamente o definitivamente per la gestione dei Lab».
Il progetto dovrà essere completato entro il 30 giugno 2026 e, in merito allo stato di avanzamento, Mauro Lucianaz non ha nascosto il suo ottimismo: «questo tempo trascorso, che può parere lungo e può preoccupare, ha invece permesso di definire con assoluta certezza il perimetro all’interno del quale il Ministero permette ai Borghi di muoversi – ha puntualizzato – essere precipitosi ci avrebbe esposti al rischio di errori e di riduzione del finanziamento. Ora, invece, operiamo sulla base di certezze».
Presentazione dei progetti architettonici
L’incontro pubblico di presentazione dei progetti architettonici finanziati dal PnRR Agile Arvier, si è svolta giovedì 13 novembre 2025.
Il sindaco di Arvier Mauro Lucianaz ha intrrodotto la serata affermando: «Il 17 gennaio 2022 la Giunta comunale ha deciso di candidare un’idea progettuale per ottenere un finanziamento importante. Dopo aver valutato le criticità infrrastrutturali sul territorio da risolvere e consapevoli che sarebbe stata un’impresa impegnativa, abbiamo pensato che fosse un’opportunità da non lasciarsi scappare. Non credo che siamo stati presuntuosi ma ci siamo lanciati in una sfida per il territorio con un progetto ambizioso di sviluppo territoriale per Arvier, l’Unité Grand-Paradis e la Valle d’Aosta. La Regione autonoma Valle d’Aosta lo ha selezionato e il Ministero lo ha scelto. L’avvio è stato molto difficoltoso ma siamo molto soddisfatti di poter presentare gli interventiinfrastrutturali che saranno realizzati. Purtroppo non abbiamo potuto raccontarvi lo sviluppo di questo progetto perché c’erano continue difficoltà da superare e le regole sono state continuamente cambiate. Ma faremo qualcosa di importante e che rimarrà. Col senno di poi è facile dire: come poteva il Comune pensare di gestire facilmente un progetto del genere. Noi non lo abbiamo mai pensato perché, nel bando originario, era previsto che il soggetto attuatorre sarebbe stato concordato fra Comune e Regione. Alla fine siamo stati obbligati a essere noi e siamo orgogliosi di mostrarvi il lavoro che abbiamo fatto mettendo tutto l’impegno possibile. Questa maratona non è ancora conclusa e quella che abbiamo davanti è la parte più importante».
Durante la serata sono stati illustrati gli interventi previsti:
Accessible Village
Realizzazione di un’opera idraulica e di una passerella pedonale per facilitare l’accesso al borgo di Leverogne (3,9 milioni di euro). L’intento è rendere evidente ai passanti che, prima dell’ingresso della galleria, vi è l’accesso al borgo di Leverogne. Sarà realizzata una struttura in metallo, legno e pietra, con cadute e giochi d’acqua che metteranno in movimento alcuni macchinari e attiveranno strutture musicali.
Il progetto è stato aspramente criticato da un abitante, perché toglie l’uscita ovest a Leverogne. Il sindaco Lucianaz ha risposto che il progetto è stato approvato sulla base delle prescrizioni di Anas, per rispettare le tempistiche. Nelle fasi successive di cantierizzazione, si chiederà un nuovo parere per poter ripristinare l’uscita dal parcheggio (informalmente, Anas ha espresso la propria disponibilità).
Un altro cittadino ha chiesto se siano stati calcolati i metri cubi d’acqua necessari per far funzionare l’opera. Il Comune si è interfacciato con il Consorzio di miglioramento fondiario dell’Enfer e si è impegnato a restituire tutta l’acqua utilizzata dall’opera idraulica e preventivamente immagazzinata in una vasca di accumulo. A valle una seconda vasca la recuperà per garantire il deflusso continuo sui vigneti.
Agile Agorà
Riqualificazione dell’ex scuola elementare, che è uno spazio innovativo dedicato a co-living, co-working e laboratori (3,8 milioni di euro). L’architetto Laura Lova ha spiegto che l’edificio scolastico sarà demolito e quello nuovo (di dimensioni leggermente superiorei) mira a essere uno spazio per laboratorio con spazi flessibili per la didattica e la vita quotidiana. Spazi estremamente flessibili e funzionali per diverse destinazioni d’uso. Un edificio identitario e una spinta contemporanea. Il laboratorio sarà destinato alla trasformazione di prodotti vegetali e alla panificazione. L’edificio sarà sviluppato su tre piani fuori terra per complessivi 820 mq. Al piano terreno il laboratorio attrezzato e uno spazio di coliving con accesso indipendente. Al primo piano uno spazio di coworking con sale polifunzionali e l’agorà (spazio gradonato, una sorta di teatro strutturato ma utilizzabile anche per attività informati. Al piano superiore, lo spazio potrà essere modulato secondo le esigenze, con pareti rimovibili. Lo spazio esterno sarà riqualificato con nuovi parcheggi e una piccola piazza. Sul tetto sarà posizionato un ampio campo fotovoltaico. Si prevede di completare le demolizioni in dicembre e avviare immediatamente la costruzione, agevolata da strutture prefabbricate.
La vicesindaco di Arvier Josianne Godioz ha espresso le proprie perplessità rispetto al progetto Accessible village: «Non era questa l’idea di utilizzo dei 20 milioni di euro del Ministero della Cultura che avevo. Però, quando mi è stato spiegato mostrandomi opportunità diverse, mi hanno convinta. E una parte di arrampicata sarà realizzata sul muraglione che sovrasta il parcheggio».
Espace T/LAB
Trasformazione della ex Microcomunità in una Maison di coworking dedicata all’innovazione territoriale (1,9 milioni di euro). In corso di completamente l’ampliamento per dotare la struttura di uno spazio per riunioni con un numero di partecipanti elevato. Saranno riallestiti e infrastrutturati anche gli spazi esterni. Il responsabile unico di progetto Marco Marcoz ha ricordato che la struttura non aveva più i requisiti pere continuare a essere una Rsa. L’immobile ospita ora uffici e una foresteria, già operativi.
Castello La Mothe
Intervento di recupero e valorizzazione del sito storico (6,5 milioni di euro) per realizzare il Museo del futuro alpino. L’architetto Livio Gambacorta ha spiegato che non sarà un Museo dove si esporranno oggetti bensì dove ci sarà interazione e dove si potranno avere percezioni visive e immersive. La prima fase del progetto intende riqualificare il percorso di accesso esistente per renderlo universalmente accessibile, anche grazie all’installazione di un ascensore raccordato con passerelle alla rocca. Le pavimentazioni esistenti saranno recuperate e ne saranno posate di nuove sugli attuali battuti in cemento. Il restauro del castello prevede interventi di consolidamento e riqualificazione. Non saranno realizzati i solai interni un tempo sicuramente esisenti. Il volume sarà chiuso da una parete vetrata nell’implementazione successiva al PnRR e scale aeree permetteranno di raggiungere tutti gli elementi di interesse presenti nello spazio (camino e affreschi). Quattro progetti saranno realizzati in contemporanea. Ciò che non potrà essere realizzato entro giugno 2026 vi è l’impegno a realizzarlo successivamente.
Presentato anche il progetto di riqualificazione della Maison Luboz (2,8 milioni di euro), che è stato stralciato del PnRR perché la realizzazione non potrà essere completata entro il 30 giugno 2026. Le risorse per la realizzazione sono messe a disposizione dalla Regione autonoma Valle d’Aosta. A regime, vi si dovranno insediare ricercatori di Fondazione Montagna Sicura e di Arpa (ora accolti all’Espace T/Lab. L’architetto Chiara Lesbo ha spiegato che, all’interno del fabbricato storico, sarà creata una struttura sostenibile a livello economico e ambientale. Al livello 1 (sopra i locali tecnici al piano interrato) saranno installati una foresteria con cucina; al levello 2 vi saranno una sala riunioni e, nel sottotetto, spazi per co-living e co-working. All’interno, un alternarsi di materiali storici e moderni. È completata la parte tecnico-economica e si potrà partire con la realizzazione non appena arriverà il finanziamento regionale.
La vicesindaco Godioz ha risposto all’obiezione che gli spazi di co-living riducano le ricadute sul territorio affermando che altre persone potranno arrivare, valorizzando anche gli aspetti turistici. Ha poi precisato che il Museo del futuro alpino deve essere fatto, pena la revoca del finanziamento. Il sindaco Lucianaz ha aggiunto che da pochi giorni si è appreso che il Governo italiano si è impegnato con l’Europa a ottenere 400 risultati attraverso i 20 progetti. Se non saranno tali, saranno tagliate risorse anche a tutti i borghi che hanno raggiunto tutti gli obiettivi.
Un cittadino ha dunque chiesto quali sarranno le conseguenze se le operre non saranno completate e chi gestirà le strutture. Il sindaco Lucianaz ha risposto che, il 14 febbraio 2023, è stato avviato un percorso con la Corte dei Conti, che ha evidenziato le criticità delle idee progettuali. Allora non era stato definito il piano economico-finanziario di gestione delle strutture. Attualmente il Museo non risulta essere in capo al Comune bensì alla Regione (probabilmente collegandolo al Museo regionale di Scienze naturali di Saint-Pierre, anche se c’è solo un impegno ma non una deliberazione). Espace T/Lab è in carico all’Unité, ad Arpa e a Fondazione Montagna sicura. Agile Agorà avrà costi energetici inferiori a ciò che si spende per l’ex Biblioteca di Arvier: «Dunque non vi saranno impatti sulle casse comunali». Rispetto all’eventuale non conclusione dei lavori, il sindaco Lucianaz ha ricordato che gli accordi sono trilateriali: Ministero, Comune e Regione. Quest’ultima deve garantire la copertura delle spese eventualmente non coperte dal PnRR e, a tal fine, è già stato costituito un fondo rischi (che copre tutti i progetti PnRR e non solamente Agile Arvier). È l’unica Regione italiana ad averlo fatto.
«Noi abbiamo cercato di attuare un volano per il nostro territorio trovando un modo per valorizzarlo dal punto di vista culturale perché i fondi vengono dal Ministero della Cultura. Nonostante tutte le difficoltà e la complessità, rifarei tutto e sono convinto che abbiamo fatto bene», ha concluso il sindaco Lucianaz.
Tutte le slide proiettate nel corso della serata saranno pubblicate sul sito comunale.
Nel corso della serata sono state presentate anche due iniziative del WP5 – Educational LAB, dedicate alla formazione e allo scambio culturale:
- School for Village Hosts Arvier – percorso formativo per chi desidera acquisire competenze nella valorizzazione territoriale e nell’attivazione di comunità;
- Arvier Innovation – programma di residenze internazionali che porterà ad Arvier ricercatrici, ricercatori e formatori da tutta Europa.
