Il Consiglio Valle è riunito da lunedì 15, a partire dalle ore 15, a giovedì 18 dicembre 2025, per discutere un ordine del giorno composto prevalentemente dai provvedimenti finanziari della Regione.
Bilancio di previsione 2026/28
Sulla legge di stabilità sono stati presentati 11 emendamenti, di cui 6 della seconda Commissione, 1 dell’Assessore allo sviluppo economico e 4 dei gruppi Lega Vallée d’Aoste e La Renaissance Valdôtaine. Sul bilancio di previsione, è stato presentato un emendamento congiunto dei gruppi Lega VdA e La Renaissance.
Gli ordini del giorno depositati in Aula sono 57, di cui 12 congiunti dei gruppi Lega VdA e La Renaissance, 13 di AVS, 10 di Fratelli d’Italia, 16 di PD-FP e 6 di AdC.
Relazione di maggioranza
Il presidente della seconda Commissione, Marco Sorbara (Forza Italia), in qualità di relatore di maggioranza, ha illustrato all’Aula i contenuti del Documento di economia e finanza regionale, della legge di stabilità e del bilancio di previsione finanziario della Regione per il triennio 2026/28.
«Il Defr, la legge di stabilità e il bilancio analizzato sono stati oggetto di un confronto aperto con tutte le categorie e di un ascolto vero delle esigenze del territorio. In un tempo breve, ma con una determinazione che non ha nulla da invidiare ai tempi lunghi», ha spiegato Sorbara, ripercorrendo le audizioni in Commissione che hanno coinvolto i rappresentanti degli enti locali, delle categorie economiche, delle organizzazioni sociali e sindacali da cui è stato espresso «un generale apprezzamento per l’impianto strategico» degli atti.
In particolare, il bilancio di previsione – che prevede 2 miliardi 16 milioni di euro per il 2026, 1 miliardo 740 milioni per il 2027 e 1 miliardo 662 milioni di euro per il 2028 compresi i residui, i fondi vincolati e le partite di giro – «è solido, attento e orientato alla conclusione del ciclo di investimenti straordinari legati al Pnrr – ha detto il Consigliere -. Mostra una Regione con finanza autonoma stabile, senza ricorso all’indebitamento e con priorità chiare: sanità, istruzione, enti locali, politiche sociali, investimenti in crescita e forte capacità di programmazione pluriennale. Si osserva un decremento del volume complessivo, spiegato principalmente da una progressiva riduzione dei trasferimenti europei e dei fondi Pnrr e una diminuzione dell’utilizzo dell’avanzo vincolato nei secondi due anni.»
Le entrate finali, escludendo le partite di giro, ammontano a 1 miliardo 662 milioni euro per il 2026, un miliardo 567 milioni per il 2027 e un miliardo 540 milioni per il 2028 e derivano per oltre l’80% dai tributi. «L’andamento decrescente rispecchia la fisiologica contrazione dei fondi statali e comunitari dopo il picco 2021-2026 del ciclo Pnrr e dei programmi Ue – ha rimarcato Sorbara -. Il tema del venir meno del ciclo Pnrr è comune alle pubbliche amministrazioni italiane e si cominciano ad intravvedere gli effetti anche nei bilanci.» La questione «è stata affrontata anche nei lavori della seconda Commissione e nei prossimi anni dovrà trovare un adeguato indirizzo, sia in termini di effetti conseguenti all’aumento della spesa corrente sia in termini di “presa in carico” di servizi attivati con i fondi Pnrr. Il Fondo pluriennale vincolato, che rappresenta risorse già acquisite negli anni precedenti ma impegnate su progetti pluriennali, soprattutto investimenti, passa da 217 milioni del 2026 a 8 milioni del 2028: la forte diminuzione segnala la progressiva conclusione di interventi avviati e la riduzione dei nuovi cicli di investimento vincolato.»
Quanto alle spese, oltre il 21% del totale del triennio è destinato alla spesa sanitaria corrente, agli investimenti ospedalieri e ai servizi territoriali; il 12,9% all’istruzione e al diritto allo studio; l’11,3% ai trasferimenti ai Comuni e al contributo alla finanza pubblica allo Stato che ammonta a 82 milioni 200 mila euro all’anno; circa il 6,9% ai sostegni economici per le famiglie, alle politiche abitative e all’inclusione; oltre il 6,6% al trasporto pubblico locale e alle infrastrutture. «Le priorità politiche sono la salute come asse centrale del welfare regionale – ha spiegato il Consigliere -, il forte sostegno all’istruzione, il ruolo strategico degli enti locali, l’impegno sulle politiche ambientali e sulla mobilità sostenibile, la riduzione degli investimenti dopo il 2026.» Su quest’ultimo punto, Sorbara ha ricordato che «nel 2026 la Regione riesce ad allocare quasi un quarto del bilancio in investimenti, grazie anche ai fondi europei e Pnrr. Dal 2027 la quota scende rapidamente per la riduzione del rientro da Finaosta, la conclusione di molti progetti Pnrr, la diminuzione del fondo pluriennale vincolato. La spesa corrente rimane stabile, supportata da sanità e welfare, istruzione, trasferimenti agli enti locali e costi di funzionamento dell’amministrazione.» Riguardo all’equilibrio finanziario, «la Regione mantiene un bilancio pareggiato, nessun aumento del debito e un alto livello di autonomia tributaria.» Oltre alla riduzione dei fondi europei dopo il 2026, per Sorbara, in futuro bisognerà prestare attenzione all’«impatto delle riforme fiscali nazionali sulla compartecipazione dei tributi e al rialzo della spesa sanitaria dovuto alle dinamiche demografiche e all’aumento dei prezzi dei farmaci.»
«Il bilancio è solido, attento e mostra una Regione con finanza autonoma stabile, senza ricorso all’indebitamento – ha concluso il Consigliere -. Il bilancio non è solo un insieme di numeri, ma una scelta di responsabilità collettiva. Per questo, dal prossimo anno mi piacerebbe avviare un percorso diverso, capillare, partecipato e brillante, che parta fin dall’inizio dell’anno. Un percorso che coinvolga tutti i Consiglieri regionali, di maggioranza e di minoranza, perché il bilancio della Valle d’Aosta non è – e non deve mai essere – il bilancio di una sola parte politica, ma il bilancio dell’intera comunità valdostana.»
Relazione di minoranza
Il capogruppo della Lega Vallée d’Aoste, Andrea Manfrin, è intervenuto in qualità di relatore di minoranza.
Il consigliere ha evidenziato «diversi rilievi emersi sia nell’analisi del testo sottoposto all’esame del Consiglio regionale, sia nel confronto delle audizioni avvenuto in seconda Commissione. Da un lato risulta con forza l’insufficienza di risorse destinate a politiche sociali più incisive e al sostegno alle fasce più deboli, in un contesto di decrescita complessiva delle entrate. Dall’altro risulta evidente l’eccessiva dipendenza da trasferimenti esterni, la rigidità della spesa corrente e la mancanza di misure strutturali per ridurre la pressione fiscale e stimolare la crescita economica privata. Tali posizioni convergono nel ritenere che il bilancio non affronti adeguatamente le sfide strutturali che la nostra Regione deve affrontare, quali l’invecchiamento demografico, la tutela del nostro territorio e la competitività di sistema, privilegiando una gestione conservativa che rischia di perpetuare squilibri preesistenti. Si sottolinea, inoltre, la contabilizzazione pluriennale degli investimenti, che, se da un lato garantisce trasparenza sull’esigibilità, dall’altro può mascherare ritardi nell’attuazione di progetti cruciali, come evidenziato dal trend decrescente del Fondo pluriennale vincolato (da 217 milioni nel 2026 a soli 8 milioni nel 2028). L’utilizzo anticipato dell’avanzo di amministrazione vincolato (23 milioni per il 2026) appare come una misura tampone, insufficiente a compensare la contrazione delle risorse finali.»
Riguardo alle entrate, Andrea Manfrin ha osservato: «Inclusi partite di giro, Fondo pluriennale vincolato e avanzo vincolato, il totale raggiunge i 2 miliardi 16 milioni per il 2026, in aumento rispetto a un miliardo 897 milioni del 2025, ma con una prospettiva di contrazione che solleva interrogativi sulle disponibilità finanziarie regionali future. Il concetto di fondo non si può che riassumere con una definizione: vulnerabilità. Da una parte emerge in maniera preponderante la dipendenza da fondi europei e Pnrr, che, pur temporaneamente incrementati, non garantiscono continuità per investimenti sociali e ambientali duraturi; dall’altra si evidenzia come l’aumento del Fondo pluriennale vincolato (da 150 a 217 milioni) rifletta una gestione inefficiente delle risorse pregresse, con rischi di sotto-utilizzo e un’eccessiva esposizione a variabili esterne.»
In merito alle spese, per il consigliere, «nonostante gli annunci sulla spesa per investimenti (458 milioni, 25,29%) è di tutta evidenza che quella corrente rimane la voce principale, mentre si osserva una rigidità complessiva, con rimborso prestiti (5,7 milioni) che non riduce sufficientemente il debito residuo. Inoltre, nonostante la concentrazione corrente in Salute e Istruzione sia stabile, soprattutto sulla parte sanitaria non si osservano miglioramenti apprezzabili, al di là di quanto, a cadenze regolari, viene dichiarato pubblicamente. In conclusione, pur apprezzando la stabilità formale del documento, si ritiene il bilancio inadeguato alle esigenze della Valle d’Aosta, e si esprime l’auspicio che formulazioni emendative che vadano nella direzione di concretizzare una maggiore equità sociale, efficienza e autonomia possano trovare accoglimento, al termine di un dibattito costruttivo e scevro da condizionamenti partitici.»
Relazione dell’assessore al Bilancio
L’assessore al bilancio, finanze e politiche creditizie, Mauro Baccega, nel prendere la parola sul Defr e le leggi di bilancio per il triennio 2026-2028, ha parlato di «fase storica particolare» e dell’opportunità «di essere determinati ad affrontare le criticità con serietà e coraggio attraverso la progettualità, l’allocazione strategica delle risorse, il lavoro di squadra e la visione di un futuro prospero che le valdostane e i valdostani sanno di meritare. La base per adempiere alle responsabilità che siamo chiamati ad assumerci è rappresentata dal contenuto di questi importanti atti.»
«All’interno di questo quadro complesso – ha detto l’assessore – emergono dati assolutamente promettenti, con prospettive dell’economia valdostana complessivamente positive. Le stime più aggiornate ci dicono che nel 2025 la crescita prosegue, con un Pil regionale che continua ad aumentare, attestandosi attorno ai 5 miliardi di euro, in crescita anche nel 2026. La Valle d’Aosta viaggia sostanzialmente in linea con le altre regioni e, in realtà, gli indici che ci riguardano sono leggermente migliori rispetto alla media italiana, come sottolineato anche da Confindustria, con un miglioramento del clima di fiducia tra le imprese valdostane. I consumi delle famiglie sono in crescita, a un ritmo moderato ma costante; questo significa che la domanda interna regge, che le famiglie valdostane, pur con prudenza, non stanno tirando il freno a mano.
Anche sul fronte degli investimenti, il quadro è coerente con la fase che stiamo vivendo: dopo gli anni eccezionali legati al Pnrr, nel 2025, basandoci sugli ultimi dati disponibili aggiornati allo scorso ottobre, è attesa una crescita, alla quale seguirà un fisiologico rallentamento. Ma il dato importante, quello politico, è che il volume complessivo degli investimenti in Valle d’Aosta resta stabilmente sopra i 1.300 milioni di euro. In altre parole, si riduce la spinta straordinaria, ma non si ferma la capacità di investire sul futuro. Un elemento di rassicurazione importante viene poi dall’andamento dei prezzi: l’inflazione, che negli anni scorsi ha eroso il potere d’acquisto di famiglie e imprese, è tornata su livelli pre-pandemia, con aumenti molto contenuti. Accanto a ciò, abbiamo un settore che si conferma motore della nostra economia: il turismo. I dati più recenti, relativi sia alla stagione invernale sia a quella estiva, ci parlano di un trend espansivo molto robusto, con aumenti a doppia cifra di arrivi e presenze e, soprattutto, con una crescita particolarmente vivace della componente straniera. Non solo abbiamo recuperato pienamente i flussi esteri del periodo pre-Covid, ma li stiamo superando, con un rafforzamento del ruolo del turismo internazionale e dell’extra-alberghiero. Siamo decisamente a conclusione del periodo post-Covid e possiamo affermare che abbiamo una Valle d’Aosta sempre più attrattiva e aperta, capace di valorizzare le proprie eccellenze in tutte le stagioni. In sintesi, ci muoviamo in un contesto che resta delicato, ma nel quale la Valle d’Aosta dimostra solidità, capacità di adattamento e prospettive di crescita, pur misurate in questo momento.
Questo bilancio nasce da qui: da un quadro macroeconomico che invita alla prudenza, ma che ci consente di continuare a investire, a sostenere i consumi, a rafforzare i comparti produttivi e a cogliere le opportunità che arrivano dal turismo e dall’apertura ai mercati esteri. con questo spirito realistico ma fiducioso e responsabile, che abbiamo costruito le scelte di bilancio, sulla base del Programma di maggioranza approvato dal Consiglio regionale e sotto il filo conduttore della sostenibilità, dell’accessibilità e dell’attenzione al territorio e alla comunità, in un’ottica di sviluppo e valorizzazione delle risorse e del patrimonio della nostra Regione. Un’attenzione particolare è dedicata a vivere e far vivere la montagna sia attraverso investimenti che ne aumentino la sicurezza e che la tutelino dai cambiamenti climatici, sia tracciando la strada per infrastrutture e servizi che possano rendere il nostro territorio più attrattivo e in grado di garantire stabilità occupazionale e nuove ed interessanti opportunità di scelta per le giovani generazioni, stante la significativa disponibilità di posti di lavoro come rilevato dal basso tasso di disoccupazione, anche femminile.
La ratio della predisposizione del bilancio – ha concluso l’Assessore – è stata orientata ad assicurare, in continuità, le priorità del Governo regionale così come rappresentate nel Programma di maggioranza, approvato dal Consiglio in occasione dell’insediamento della nuova legislatura: lo sviluppo economico e le politiche per il lavoro, la tutela del territorio e la sua accessibilità in sicurezza, i servizi alla persona, l’equità sociale, il benessere della comunità e la qualità della vita dei valdostani: sviluppo economico, lavoro, tutela del territorio e servizi alla persona.»
Relazione del presidente della Regione
Ha preso la parola il presidente della Regione, Renzo Testolin.
«Il bilancio presentato al Consiglio regionale – ha detto il presidente -, pur rappresentando in modo compiuto gli interventi previsti per il prossimo triennio, assume quest’anno una connotazione prevalentemente tecnica, in considerazione della conclusione della precedente legislatura e del recente avvio della nuova. Si tratta quindi di un bilancio-cornice, coerente con le linee programmatiche di governo e in continuità con le scelte già operate, che dovrà essere progressivamente rifinito attraverso variazioni in corso d’anno, anche alla luce delle istanze pervenute dalla comunità e dagli enti locali e delle priorità tematiche portate avanti dai diversi Assessorati. In coerenza con gli obiettivi strategici del Documento di Economia e Finanza regionale, il bilancio conferma l’attenzione a temi centrali per lo sviluppo della comunità valdostana: sostenibilità e resilienza, sviluppo economico e occupazione, tutela e sicurezza del territorio, servizi alla persona, equità sociale, benessere e qualità della vita.
Alla luce dei recenti eventi calamitosi che hanno colpito il territorio regionale, viene confermato il forte impegno in materia di protezione civile, prevenzione e gestione delle emergenze. Alla missione 11 sono destinati 27 milioni nel triennio per le attività di protezione civile, cui si aggiungono 30 milioni, nell’ambito della missione 9, per interventi emergenziali e di somma urgenza. Sono inoltre previsti oltre 13 milioni per il servizio antincendi, 36 milioni per interventi di sistemazione idraulico-forestale e difesa del suolo e oltre 8 milioni annui per interventi forestali realizzati dai cantieri regionali. Prosegue il percorso di valorizzazione delle strutture che costituiscono presidio di sicurezza sul territorio, sia pubbliche sia private, con investimenti rilevanti nell’elisoccorso notturno e nel potenziamento delle infrastrutture di supporto, comprese le telecomunicazioni. Nel triennio sono destinati 25 milioni al trasporto con elicottero, 10 milioni alla Centrale Unica di Soccorso, 6 milioni al soccorso alpino e 4,5 milioni al soccorso sulle piste.»
Accanto alla sicurezza, il bilancio sostiene la mobilità e l’accessibilità del territorio, così come proseguono le politiche di agevolazione tariffaria e gli interventi per la mobilità sostenibile – ha evidenziato Testolin -. Sono inoltre previsti stanziamenti per la gestione e lo sviluppo degli impianti funiviari e, per il 2026, 35 milioni per l’aumento di capitale della Cervino spa, finalizzato al rinnovo del complesso funiviario di Breuil-Cervinia/Plan Maison/Plateau Rosa. Tali infrastrutture rappresentano un volano per l’economia di montagna e uno strumento di contrasto allo spopolamento delle aree alte. Il bilancio conferma inoltre misure a sostegno della residenzialità e dello sviluppo economico, tra cui mutui prima casa, riqualificazione ed efficientamento energetico degli immobili e sostegno all’imprenditoria, in particolare nei settori agricolo, turistico e alberghiero. Per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, si dispongono circa 47 milioni nel triennio, cui si affiancano i fondi comunitari. Al turismo sono destinati 14 milioni nel triennio per la promozione.
Prosegue il rafforzamento dell’Università della Valle d’Aosta, con oltre 10 milioni annui per il finanziamento ordinario e investimenti per i servizi di ospitalità universitaria, tra cui lo studentato nel progetto di valorizzazione di Palazzo Cogne – ha aggiunto -. Alla sanità sono destinati 345 milioni per il 2026, di cui quasi 328 milioni per i Lea, oltre a investimenti per il complesso ospedaliero Parini (42 milioni nel triennio) e per l’ospedale di comunità di Verrès (30 milioni). Rilevanti anche le risorse per le politiche sociali, con oltre 35 milioni annui per il sostegno agli invalidi, 21 milioni per i servizi agli anziani e oltre 7 milioni per i servizi per la prima infanzia.»
Il Presidente ha concluso: «Il bilancio mira dunque a un equilibrio tra risorse disponibili e priorità strategiche, ponendo le basi per ulteriori interventi e integrazioni che saranno valutati nel corso del 2026 dal Consiglio regionale. Il bilancio è un esercizio che richiede molta attenzione e come in una famiglia comporta scelte che, inizialmente possono non essere condivise, ma che alla lunga posso rivelarsi più utili di altre.»
Discussione generale
La capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra, Chiara Minelli, ha espresso «un giudizio negativo sull’impostazione e sui contenuti dei provvedimenti nei quali manca una visione strategica e una vera programmazione», annunciando la presentazione di una serie di ordini del giorno. «Il Defr si limita a descrivere l’esistente, senza indicare priorità né scelte incisive, pur in presenza di risorse ingenti. È un documento privo di respiro, ridotto a un atto burocratico, che riflette un problema di fondo: la cronica refrattarietà dei governi a guida unionista a programmare. Non troviamo nuovi obiettivi strategici e quelli indicati non affrontano temi cruciali come rilancio della sanità pubblica, autonomia energetica, rifiuti zero, contrasto alla povertà e all’abbandono scolastico, riforma enti locali, legge elettorale regionale. Sul Casinò si ipotizza il ritorno alla gestione privata senza rafforzare i controlli, mentre sul tunnel del Monte Bianco si insiste sul raddoppio stradale in contrasto con le indicazioni europee che privilegiano il trasporto merci su ferrovia. La Valle d’Aosta “fossil fuel free” resta uno slogan: il 70% dei consumi dipende ancora da fonti fossili e non c’è una strategia sull’autonomia energetica. Sul collegamento Cime Bianche si registra una grave forzatura, senza alcuna valutazione dello studio commissionato dalla Regione: la nostra proposta è la tutela del vallone attraverso la creazione del Parco del Monte Rosa. Su Cva sono sorti forti interrogativi, ma nel Defr non compare nulla e gli indirizzi sono demandati integralmente alla Società.»
«Questo è un bilancio tecnicamente solido, con i conti in ordine, ma politicamente vuoto. Si regge su binari robusti – che sono anche frutto di scelte stratificate nel tempo – ma manca il coraggio di portare il treno verso nuove destinazioni», ha detto il consigliere Fulvio Centoz (Partito Democratico – Federalisti Progressisti VdA), annunciando una serie di ordini del giorno con «proposte concrete per rispondere alle emergenze reali del territorio.» Per Centoz, «avere un fondo cassa che supera il miliardo e 150 milioni di euro e non riuscire a trasformarlo in servizi e cambiamento è come avere il conto in banca pieno mentre il tetto di casa perde acqua. Si assiste ad una bulimia programmatoria e un’anoressia organizzativa, quando la Valle d’Aosta vera non è quella che emerge dalle tabelle del bilancio, ma quella che si spopola, invecchia, perde giovani, chiude scuole e vede sparire gli sportelli bancari. È lì che si misura l’efficacia delle politiche pubbliche. Su questo fronte, la madre delle riforme deve essere la riorganizzazione degli enti locali come architrave di qualsiasi strategia credibile contro lo spopolamento e il declino dei servizi. Non possiamo continuare a pretendere che ogni Comune faccia tutto. Per mantenere i servizi sul territorio servono scelte nette: 5-8 ambiti territoriali ottimali, costruiti su bacini scolastici, sanitari e di mobilità reali, con una gestione unificata dei servizi essenziali.»
«Questo è un bilancio di transizione, che arriva dal passato e non guarda al futuro – ha osservato il consigliere di Fratelli d’Italia Massimo Lattanzi -. Non modifica lo scenario al 2030 e, nonostante sia un bilancio da 2 miliardi di euro, cittadini e imprese faticano a comprenderne gli effetti. Preoccupa la scarsa manovrabilità: non siamo padroni delle entrate, perché non decidiamo le aliquote Irpef e Irap, e saremo chiamati a partecipare ad un sacrificio enorme per mantenere in piedi questo Paese che si trova a gestire debiti fatti da governi precedenti. E allora ci chiediamo: la Valle d’Aosta può rasserenarsi di fronte a un bilancio in riduzione nel prossimo triennio? Per noi, la risposta è no. Perché questo bilancio non affronta le sfide che Europa e Italia ci pongono: come trattenere i giovani, sostenere gli anziani, garantire attrattività alla ricerca. L’economia valdostana si regge sul turismo, ma nel bilancio il settore pesa solo per l’1%; il sociale cresce, ma cresce anche la povertà, mentre la sanità ha un peso sempre più rilevante. Con questo bilancio non si va lontano: mancano politiche per la crescita e una visione d’insieme. Ci aspettiamo in primavera una discontinuità politica, amministrativa ed economica. Presenteremo ordini del giorno in modo costruttivo, perché la solidità contabile non coincide con la serenità della comunità. Noi siamo pronti a dare il nostro contributo per costruire una solidità che non guarda al breve, ma al futuro.»
Il consigliere Aldo Domanico (FdI) ha aggiunto: «Difficilmente si poteva immaginare una situazione politica come quella che stiamo vivendo in questa regione: FI voterà a favore di un bilancio che cinque anni fa aveva bocciato, mentre il PD oggi voterà contro un bilancio in continuità con la passata legislatura, quando era al governo. Ne vedremo delle belle.»
«Tra gli elementi condivisibili di questi provvedimenti – ha detto il capogruppo Marco Carrel (Autonomisti di Centro) – vi sono il rafforzamento dell’Università della Valle d’Aosta, il nuovo centro di ricerca per contrastare la fuga dei cervelli. Positiva anche la posizione sul raddoppio del tunnel del Monte Bianco e la proroga delle concessioni del Gran San Bernardo, temi da affrontare con Governo e Ue nell’interesse dell’intera comunità valdostana, con il coinvolgimento costante del Consiglio. Condivisibile anche il potenziamento dei Vigili del fuoco, pur con dubbi sull’effettiva rapidità di attuazione, che rischia di rendere il provvedimento più simbolico che efficace. Sui collegamenti intervallivi, valutiamoli dal punto di vista turistico e sciistico ma non creiamo confusione utilizzando la sicurezza per giustificare importanti investimenti in maniera poco coerente. Servono approfondimenti sulla riforma della Pubblica amministrazione e sul riparto delle risorse agli enti locali: la Pa va resa più attrattiva con modelli organizzativi moderni e attraverso un confronto aperto nelle Commissioni. Sul piano politico, questi documenti appaiono in continuità con la precedente legislatura e vengono definiti “tecnici” per evitare l’esercizio provvisorio. È necessario avviare il confronto sulla riforma della legge elettorale e valutare lo spostamento delle elezioni in primavera, per consentire bilanci realmente rappresentativi della maggioranza. Presenterò ordini del giorno per chiedere impegni chiari e tempi certi, evitando che anche questo bilancio sia un esempio di cambiare poco per non cambiare nulla.»
La vicecapogruppo di PD-FP, Clotilde Forcellati, ha parlato di un bilancio «carente, timido, privo di visione e scelte coraggiose nonostante la solidità finanziaria, eredità della precedente amministrazione di cui facevamo parte. Il fondo cassa da un miliardo 150 mila euro non è un tesoro da custodire ma una straordinaria opportunità politica da investire. Per questo ci aspettavamo la presenza di temi importanti. In sanità continuiamo a vedere liste d’attesa inaccettabili e un welfare che non riesce a stare al passo con le nuove povertà nonostante ci siano le risorse necessarie da investire. Assistiamo alla desertificazione commerciale: la chiusura dei negozi e delle attività nelle valli rappresenta non solo un dato economico ma lo smantellamento del tessuto sociale. Su questo tema, su cui abbiamo presentato un ordine del giorno, servono scelte coraggiose. Sulle opere pubbliche, si programma molto e si realizza poco. La Valle d’Aosta merita una manovra che sia un atto coraggioso come investimento nella propria gente. Non vogliamo un tesoriere ma un governo che faccia scelte, trasformando le difficoltà in visione.»
Il consigliere Eugenio Torrione (AVS) ha constatato che «il Defr dovrebbe essere la pietra miliare di un governo, un progetto che deve discendere da una visione e da sogni e declinarsi in azioni e obiettivi, con tempi e indicatori certi. Invece, in questo documento – in cui c’è anche una certa trascuratezza nella stesura – non si trova una visione chiara né di sistema né del futuro. In materia di politiche sociali emergono diverse azioni da mettere in atto, alcune delle quali anche condivisibili, ma anche qui non si esce da una logica piccola e limitata. C’è bisogno di una riforma complessiva, che orienti il faro delle politiche mettendo al centro la persona, senza distinguo tra anziani, giovani, disabili, dando a tutti pari dignità e pari diritti. Oggi, c’è troppa frammentazione, troppa settorialità, spesso compartimenti stagni: il risultato è che la Valle d’Aosta ha tante risorse, ma fatica a spenderle. Occorre quindi una riforma che metta attorno al tavolo della programmazione a regia pubblica i dipartimenti sanità, politiche sociali e il terzo settore. Sull’ente strumentale per la gestione dei servizi alla persona, non siamo d’accordo: sembra l’ennesimo intervento tampone che non risolve la situazione, con il rischio di duplicare le criticità della Società di Servizi.»
Il vicecapogruppo di FdI, Massimiliano Tuccari, ha ricordato che «nella scorsa legislatura, il Consiglio regionale si è riunito 418 volte, per oltre 2.000 ore complessive di lavoro in Aula. Eppure gli atti normativi approvati sono stati solo 165: in media uno ogni dodici ore di seduta. Mentre si parlava molto i soldi restavano fermi e alla fine della legislatura ci si è trovati con un avanzo di amministrazione enorme: soldi non spesi mentre la sanità arrancava, le infrastrutture rimanevano sulla carta e la programmazione progettuale era più un auspicio che una strategia. A chi governava chiedo: a cosa sono servite tutte queste ore se poi è mancato il coraggio di decidere? Insieme all’Union Valdôtaine c’era il Partito Democratico che oggi predica rigore, programmazione e visione e prima votava bilanci con avanzi milionari e cantieri inesistenti. Oggi al suo posto c’è Forza Italia, che con un vero esercizio di acrobazia politica si è fatta eleggere con il centrodestra e poi ha preferito governare da sola con l’UV tradendo gli elettori, ma il metodo non cambia. Se dopo 2.000 ore in Aula cambiano solo i compagni di banco il fallimento non è tecnico ma politico. La Valle d’Aosta non ha bisogno di altre ore di dibattito inconcludente ma di scelte nette, alleanze coerenti, programmazione vera e rispetto per gli elettori.»
Repliche della Giunta
«Come Forza Italia, abbiamo dato una svolta secondo una visione autonomista e al tempo stesso liberale della Valle d’Aosta – ha sostenuto l’assessore al bilancio, Mauro Baccega, nella replica -. Siamo una forza moderata e, quando eravamo all’opposizione, in sede di discussione dell’assestamento di bilancio abbiamo votato a favore degli interventi utili per la collettività valdostana, astenendoci su quelli ritenuti inefficaci: un passaggio importante nel percorso verso la responsabilità di governo. Quando ci sono risorse per l’edilizia residenziale, la sanità, il mantenimento dei servizi sul territorio, l’edilizia scolastica, il lavoro e il turismo, noi ci siamo. Questo bilancio tecnico-politico pone le basi per il triennio 2026-2028, in vista delle prossime variazioni di bilancio. Nei prossimi anni è inoltre prevista una rilevante riforma delle regole di contabilità e di bilancio, con una revisione dei processi legati al patrimonio: la Pubblica amministrazione si orienta finalmente verso una logica di gestione aziendale. Questo è un bilancio solido, in continuità e con maggiori risorse per le spese correnti e per gli investimenti.»
«Una prima osservazione va fatta in merito alla volontà della maggioranza di garantire anche attraverso questo bilancio risorse certe verso gli enti locali che rimangono fondamentali nella gestione del territorio e primi interlocutori per quanto riguarda i servizi ai cittadini – ha detto il presidente della Regione, Renzo Testolin -. I rapporti con gli enti locali sono sempre stati all’insegna del confronto costruttivo e della trasparenza per dare risposte molto concrete alle esigenze dei 73 Comuni e del Capoluogo regionale e così continueranno ad esserlo per il futuro. Voglio poi sottolineare la capacità di interazione tra i vari Assessorati che si è sviluppata negli ultimi anni e che spesso viene banalizzata e non percepita: i dati sul turismo, ad esempio, sono frutto di un lavoro di sistema di vari Assessorati protratto nel tempo che hanno poi permesso di raccogliere i frutti di una importante crescita di presenze sul nostro territorio al netto di risorse se vogliamo limitate, destinate all’assessorato di competenza. Rilevo infine che temi come le Cime Bianche, l’Ente strumentale, il Piano trasporti e i tunnel, per citarne solo alcuni, sono centrali per una realtà che vive dell’accessibilità e sulla necessità di collegamenti interni ed internazionali oltre alle riforme delle politiche sociali che necessitano di attenzione e percorsi più attuali e sostenibili. Come autonomisti abbiamo molto chiari anche gli aspetti ambientali e territoriali come elementi per far crescere la nostra comunità e per valorizzarne le potenzialità. Il bilancio di quest’anno deve ancora essere sottoposto ad alcune valutazioni che saranno oggetto delle prossime variazioni per mettere anche in fila le esigenze che il programma di questa maggioranza ha deciso di declinare, ma abbiamo anche coscienza che siamo tra i pochi enti in assoluto che possano vantare un rapporto positivo tra entrate ordinarie e spese correnti. Ciò permette di guardare con fiducia al futuro che ci vedrà ancora impegnati a dare risposte coerenti e attente ai bisogni della comunità.»
Ordini del giorno
Il Consiglio Valle ha esaminato 57 ordini del giorno depositati dalle forze di opposizione sul Documento di economia e finanza regionale, sulla legge di stabilità e sul bilancio di previsione della Regione per il triennio 2026/28. La discussione ha occupato la seduta consiliare pomeridiana del 16 dicembre e l’intera giornata del 17 dicembre 2025: 41 iniziative sono state respinte e 16 ritirate.
Il Governo regionale, nel motivare la non approvazione degli ordini del giorno, ha evidenziato che le tematiche proposte sono già in corso di attuazione o non attuabili. Ha inoltre indicato l’impegno a valutare la fattibilità di alcune proposte e a riferire in Commissione sullo stato di avanzamento dei progetti.
Dei 12 ordini del giorno presentati congiuntamente dai gruppi Lega Vallée d’Aoste e La Renaissance Valdôtaine, ne sono stati respinti 11. Le tematiche affrontate riguardavano: l’estensione del bando di sostegno alla locazione per le fasce Isee 12.500-15.000 euro; il rifinanziamento della legge regionale per lo sviluppo di Aosta capitale dell’Autonomia; la creazione di un tavolo di lavoro per la crisi del sovraindebitamento; il monitoraggio della specie lupo mediante droni, termocamere e visori notturni; un approfondimento per la creazione di un polo scolastico sportivo nelle sedi scolastiche inutilizzate della media Valle; l’ampliamento dei contributi per gli esercizi commerciali di vicinato; l’istituzione di una facoltà di medicina all’Università della Valle d’Aosta; una ricognizione dei pensionati con trattamenti inferiori a 1.000 euro per valutare un’integrazione regionale; l’abbattimento dei costi autostradali e del traffico sulla strada statale 26; la modifica alle circolari sugli obblighi vaccinali nelle istituzioni scolastiche che contrastano con le disposizioni nazionali; la formazione di operai specializzati sulla base delle necessità del territorio. È stato ritirato un ordine del giorno per l’istituzione di voucher per i centri estivi destinati ai giovani valdostani in età scolastica.
Il gruppo Alleanza Verdi e Sinistra ha presentato 13 ordini del giorno. Di questi, 11 sono stati respinti, proponendo: riferire sulla futura governance della Casinò de la Vallée spa; prevedere un progetto per portare la fibra ottica nelle case e negli uffici con procedure semplificate e costi ridotti; predisporre entro sei mesi una bozza di legge per la prevenzione degli incendi boschivi; monitorare la situazione della Cogne Acciai Speciali e definire un programma di interventi per il suo processo di decarbonizzazione; incentivare l’Alleanza per il lavoro di qualità supportando gli enti locali; introdurre la gratuità dei mezzi di trasporto pubblico locale per gli under 21; individuare, nel prossimo bando del servizio Tpl, criteri premiali per l’utilizzo di autobus elettrici; promuovere l’escursionismo in media montagna a favore delle scuole valdostane; creare un tavolo di lavoro interistituzionale per il contrasto alla dispersione scolastica; sollecitare la pubblicazione del Rapporto sulla gestione dei rifiuti e valorizzare il ruolo dell’Osservatorio regionale dei rifiuti; elaborare un piano pluriennale di potenziamento del patrimonio di edilizia residenziale pubblica. Sono state invece ritirate due iniziative, riguardanti la progettazione di un’App VdA per escursionismo e cicloturismo e la predisposizione di un testo di legge sui caregiver familiari.
Il gruppo Fratelli d’Italia ha illustrato 10 ordini del giorno. Tre iniziative, respinte, riguardavano: il riequilibrio tra spesa corrente e investimenti produttivi; la revisione selettiva della spesa corrente regionale; la predisposizione di uno studio di fattibilità tecnico-economica per la realizzazione di un collegamento funiviario intervallivo tra Cogne e Pila. Sono stati invece ritirati sette ordini del giorno su: sviluppo economico e lavoro; richiesta di relazionare in Commissione sull’avanzamento dei fondi europei; predisposizione di un Piano triennale di sostenibilità della spesa sanitaria; definizione di una strategia integrata per turismo, energia, agricoltura e rigenerazione dei borghi; presentazione in Commissione dell’ipotesi di realizzazione del collegamento stradale tra Pila e Cogne attraverso la Galleria del Drinc; attuazione della legge regionale n. 16/2025 in materia di alloggi per il personale degli esercizi alberghieri e commerciali; emergenza abitativa e fabbisogni studenteschi.
Delle 16 iniziative depositate dal gruppo PD-Federalisti Progressisti VdA, tredici sono state respinte. Gli ordini del giorno riguardavano: l’avvio, entro il primo semestre del 2026, di un percorso di revisione del sistema di finanza locale; lo stato di attuazione e il rilancio dei programmi di riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica; l’istituzione di un tavolo tecnico-politico per la riforma del sistema tariffario del Sistema integrato di educazione e istruzione (0-6 anni); l’incremento delle risorse destinate al Centro Servizi per il Volontariato; la presentazione di una strategia finanziaria regionale per la continuità operativa e la sostenibilità degli interventi finanziati dal Pnrr; misure urgenti per il superamento delle carenze del Servizio sanitario regionale; il sostegno e la riqualificazione del settore commerciale e artigianale nelle aree a rischio spopolamento e nei centri urbani; la revisione dell’offerta di istruzione secondaria superiore e del polo scolastico di Pont-Saint-Martin; l’adozione di una legge quadro regionale sui grandi eventi sportivi; l’individuazione di risorse finanziarie per il restauro di Château Vallaise di Arnad; il potenziamento dei finanziamenti al Brel e al Guichet linguistique; l’ultimazione dei lavori di attivazione della “Sport Commission”; il rafforzamento del governo delle liste d’attesa e delle tutele per i cittadini in caso di superamento dei tempi massimi di attesa.
Tre iniziative sono state invece ritirate e concernevano la copertura del disavanzo del bilancio 2026 dell’Azienda Usl; la costituzione di un’Orchestra sociale regionale per l’inclusione attraverso la musica; l’istituzione di un fondo annuale strutturale a favore dell’Ecole Hôtelière di Châtillon.
Sei gli ordini del giorno presentati dal gruppo Autonomisti di Centro. Tre iniziative, respinte, riguardavano: l’aggiornamento, entro il primo trimestre del 2026, della legge regionale sullo sport (n. 3/2004); il posizionamento di paletti per l’individuazione dei siti Natura 2000; l’illustrazione in Commissione consiliare delle scelte sulla riorganizzazione dell’Amministrazione regionale prima della loro approvazione in Giunta. Ritirate, invece, tre iniziative concernenti: l’iter legislativo per la creazione di consorzi di miglioramento fondiario di secondo livello; l’approvazione del disegno di legge sul funzionamento del Corpo forestale valdostano; la programmazione degli investimenti in edilizia scolastica.
Interrogazioni a risposta immediata
Esternazioni dall’Amministratore unico della Casino de la Vallée spa
Alcune interviste dell’Amministratore unico della Casino de la Vallée spa, Rodolfo Buat, sono state al centro di un’interrogazione a risposta immediata dei gruppi Lega Vallée d’Aoste e La Renaissance Valdôtaine.
Il consigliere della Lega VdA Corrado Bellora ha ricordato la recente operazione della Procura di Aosta che ha portato a perquisizioni e sequestri all’interno della casa da gioco e all’iscrizione nel registro degli indagati di due dipendenti. «Vista l’ovvia esigenza di riservatezza e di prudenza nelle dichiarazioni da rilasciare nel corso di un’indagine penale, in particolare nelle sue fasi iniziali – ha detto il consigliere –, e la delicatezza della funzione rivestita dall’Amministratore unico, specie in un’indagine che, allo stato sembrerebbe verosimilmente destinata a coinvolgere anche la Società da lui rappresentata, chiediamo al presidente della Regione se il contenuto dell’intervista sia stato condiviso con la proprietà dell’azienda o se si tratti di un’iniziativa estemporanea e non autorizzata.»
Nella risposta, il presidente della Regione, Renzo Testolin, ha spiegato che «l’esternazione è di iniziativa del dottor Buat che peraltro non deve avere l’autorizzazione da parte dell’Amministrazione regionale per esprimere delle considerazioni. Per il resto, così come si era deciso nella Capigruppo di venerdì scorso, quando ancora non ero in possesso del question time che avete presentato, ho proposto di mia iniziativa un nuovo incontro con il dottor Buat e la Conferenza dei Capigruppo, programmato alla fine di questa giornata di Consiglio proprio per approfondire l’evolversi della situazione rispetto alla scorsa seduta, in modo da poter spiegare le sue ragioni e i suoi punti di vista e rispondere, eventualmente, nel dettaglio a quanto è stato sottolineato in questa iniziativa ispettiva.» L’incontro tra la Conferenza dei Capigruppo e l’Amministratore unico della casa da gioco si terrà nella giornata di martedì 16 dicembre.
«Era la risposta che mi aspettavo, ero abbastanza certo che si trattasse di un’esternazione autonoma – ha detto in replica il consigliere Bellora –. Sarebbe, invece, stato opportuno concordare l’intervista con la proprietà perché al suo interno, oltre ad una serie di dichiarazioni avventate, ho visto una considerazione clamorosa quando l’amministratore unico dice che l’azienda si costituirà parte civile nel processo. In realtà, in base alla normativa sulla responsabilità amministrativa degli enti, c’è la concreta possibilità che la casa da gioco si trovi sul banco degli imputati e non su quello delle parti civili. Un’uscita di questo tipo mi pare assolutamente fuori luogo e doveva essere evitata. Esprimo preoccupazione circa l’adeguatezza di chi si esprime in questi termini a rappresentare un’azienda come il Casino.»
Inquinamento da forte concentrazione di gas fluorurati a Verrès
Con un’interrogazione a risposta immediata, il gruppo Alleanza Verdi e Sinistra ha voluto sapere se l’Arpa o l’Azienda Usl abbiano fatto dei controlli riguardo alle cause e agli effetti di concentrazioni di gas fluorurati nella zona di Verrès.
In particolare, la capogruppo Chiara Minelli, ha ricordato che «nella classifica stilata da Greenpeace sulle emissioni di gas fluorurati, Verrès occupa il 7° posto. Sempre secondo i dati di Greenpeace, tra il 2007 e il 2023, nel cielo sopra Verrès si sono accumulate 65 tonnellate di F-gas, che sono collegati ai Pfas, composti chimici usati nell’industria e considerati altamente inquinanti e potenzialmente pericolosi per la salute (fegato, tiroide, fertilità, obesità).»
Nella risposta, l’assessore all’ambiente, Davide Sapinet, nel premettere che «la situazione è all’attenzione del Governo regionale», ha evidenziato: «La Regione Valle d’Aosta è inclusa nell’analisi nazionale, ma non viene evidenziata né tra le aree con le emissioni più elevate né tra i casi di studio o le aree di particolare attenzione. Non vi sono attualmente disposizioni normative in materia relativamente alla definizione di limiti sulle concentrazioni in aria. Il gas in questione ha un effetto riconosciuto sull’ambiente legato solo al potenziale climalterante. Non avendo effetti tossici normativamente riconosciuti, per questo tipo di sostanze non sono attualmente previsti limiti di emissione nelle autorizzazioni e relativi controlli. Nel corso degli ultimi anni l’emissione di tale sostanze si è drasticamente ridotta a seguito dell’evoluzione dei processi produttivi.»
«La ricerca prende spunto da dati che vengono pubblicati, ma di fatto non esistono controlli a livello locale perché non vi è l’obbligo – ha replicato Minelli -. Sarebbe opportuno che ci fosse un’informativa, perché quando i cittadini sentono notizie di questo genere si preoccupano. Invito il Governo a dedicare concreta attenzione alla questione e dare comunicazioni puntuali alla cittadinanza.»
Corte dei Conti
L’Assemblea ha poi preso atto di sei relazioni della Sezione di controllo della Corte dei Conti: piano di revisione ordinaria delle partecipazioni societarie della Regione; rendiconto 2023 dei Comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti; bilancio di previsione della Regione 2025/27; gestione 2023 dei cofinanziamenti regionali per interventi sostenuti con fondi europei in Valle d’Aosta; gestione in corso d’esercizio delle Case di Comunità e presa in carico della persona della Regione; gestione in corso d’esercizio del progetto Arvier agile. La cultura del cambiamento finanziato nell’ambito del Pnrr.
Saranno inoltre designati i componenti effettivi e supplenti della Commissione e Sottocommissione elettorale circondariale di Aosta nonché i rappresentanti della Regione per la nomina nel Comitato misto paritetico per le servitù militari.
All’esame dell’Aula figura anche l’atto di razionalizzazione periodica delle partecipazioni pubbliche al 31 dicembre 2024.